Wall Street ha il pregio storico di essere il primo film della storia del cinema dedicato alla finanza. E’ uscito nel 1987, l’anno del più grande crollo di Borsa in un solo giorno della storia. Ancora oggi un primato imbattuto.

L’avidità e Gordon Gekko

Oliver Stone è figlio di un broker. Forse per questo ha compreso molto prima di altri che la finanza stava diventando parte integrante delle nostre vite. Negli USA, tutti volevano comprare azioni, mentre da noi il multilevel marketing si affacciava sul mercato vendendo fondi. Come biasimare gli ignari investitori? La Borsa americana, grazie alle scelte del Presidente Reagan, aveva raddoppiato il suo valore in tre anni, promettendo lauti guadagni a chi avesse investito.

L’allora neo nominato Presidente della FED, Alan Greenspan, scrive nella sua autobiografia, che la crescita di quegli anni non era retta dall’economia che cresceva sì. ma non ai ritmi dei corsi di Borsa. Così, il 19 ottobre 1987, il Dow Jones crollò di ben 22,6 punti percentuali, ma questa è un’altra storia.

La finanza di quegli anni, incomprensibile ai più, priva di regolamentazione e di esperienza da parte delle autorità, ricordava un po’ il Far West del secolo precedente. Così, perse le pistole e i fucili, Michael Douglas interpreta Gordon Gekko, che diventerà l’icona del tycoon bastardo e spietato che fa soldi solo per fare soldi e non perché gli servano. Un simbolo di potere.

Nel film, alla fine, il malvagio cade, sotto i colpi della sua spregiudicatezza che lo porta all’accusa di Insider Trading ovvero di abuso di informazioni privilegiate, attività vietata già a quel tempo. Ma noi al malvagio abbiamo imparato a volergli bene, perché alla fine, incarna il nostro più profondo desiderio: fare soldi senza fatica.

Per i cinefili: nel film recitano padre e figlio, Martin Sheen, reduce da Apocalypse Now, e Charlie Sheen, nel ruolo di padre e figlio. E, occorre ammetter, se la cavano bene!