Markets

Lunedì

Avvio di settimana piatto per le piazze europee, complici i rendimenti governativi europei in calo nella mattinata. La carenza di dati macroeconomici è stata colmata dalle dichiarazioni delle Banche Centrali. Il Presidente della BCE ha ribadito la temporaneità dell’inflazione e l’ampio margine di miglioramento sul mercato del lavoro. Nel pomeriggio, l’aumento dei rendimenti USA, ha comportato un apprezzamento del $. Sotto pressione Wall Street che ha chiuso senza guadagni.

Martedì

Giornata positiva per l’Europa che, agevolata dal movimento del dollaro, ha segnato ulteriori progressi (Eurostoxx 50 +0,35%). I dati macro attesi nella giornata odierna erano relativi alle Retail Sales e alla produzione industriale statunitense (vedi Monetary Policy). Il massimo toccato dalle Retail Sales ha fornito un ulteriore stimolo al dollaro e al mercato con il NASDAQ che è rimbalzato sulla seduta precedente (+0,75%). Da segnalare la seduta dell’S&P 500 che ha scambiato sul livello dei 4.700 ed ha chiuso a +0,39%.

Mercoledì

L’Asia prosegue in rosso. Le principali tematiche relative al mercato orientale rimangono le stesse (crisi immobiliare, restrizionismo, contagi) con l’aggiunta della trimestrale di Alibaba, la peggiore da inizio anno.

La seduta europea è partita con un tono costruttivo, con in sottofondo i membri della BCE che hanno ripetuto il copione, ribadendo la temporaneità dell’inflazione. Dall’altro canto Wall Street, appesantita dall’Energy, non è riuscita mai ad emergere scambiando al di sotto dei massimi. La seduta statunitense vede tutti e tre i principali indici con il segno meno, anche se con modeste perdite.

Giovedì

Giornata con pochissimi dati sul fronte europeo. Scambi sulla pari per tutte le piazze ad eccezione di Madrid che continua ad accumulare perdite sia sui bancari che sui Tech. Bene l’apertura di Wall Street che trainata dai tech, in particolare dalle big, è riuscita a tornare sui massimi da inizio anno, andando a segnare due nuovi record: S&P 500 4.704 e NASDAQ 16.482.

Venerdì

L’avvio europeo è stato costruttivo sui record americani della sera prima. In mattinata l’annuncio di un nuovo Lockdown generalizzato in Austria e il possibile annuncio in Germania, ha innescato un risk off a cascata su tutti i settori e su tutte le piazze. I tassi hanno preso a calare appiattendo le curve mentre l’€ ha proseguito la sua svalutazione rompendo la soglia dell’1.13. A Wall Street il clima è risultato molto più disteso con il NASDAQ che ha proseguito la sua corsa (+0.40%), aumentando il gap con gli Industriali (-0.75%) e con le Small Cap (-0.86%).

Monetary Policy

Se volessimo riassumere i dati pubblicati nella settimana passata in un testo universitario senza dubbio si chiamerebbe: Principi di Politica Monetaria.

 

La settimana passata è iniziata con la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di due paesi. Quello francese, completamente in linea con le aspettative e quello italiano armonizzato di poco al di sopra delle aspettative.

A seguire il GDP europeo si è attestato in linea con le aspettative ma in diminuzione rispetto ai dati di inizio anno.

In America prosegue il miglioramento delle condizioni economiche con la produzione industriale che ha segnato +0.9%, in aumento rispetto alle aspettative (0.6%). Anche le Retail sales hanno sorpreso, attestandosi sul +1,6%, ben al di sopra dei livelli pre covid.

Anche i dati sul mercato del lavoro, hanno confermato un miglioramento della situazione, con le richieste di sussidi di mantenimento in diminuzione e quelle iniziali in linea con quelle della settimana passata.

Nella giornata di mercoledì hanno tenuto banco i dati relativi al CPI europeo + UK. Sul fronte europeo, l’indice dei prezzi al consumo si è attestato in leggera diminuzione nell’indice Core e in linea con le aspettative sull’indice globale su base annua. Al contrario nel Regno Unito la situazione è risultata tutt’altro che tranquilla. Il CPI Year on Year ha superato, non di poco, le aspettative, le quali prezzavano già un aumento dal passato 3.1%.

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana passata è stata caratterizzata da una inconsueta calma nonostante i record di Wall Street. I dati macro hanno evidenziato le buone condizioni dell’economia statunitense, mentre in Europa il CPI si è attestato in linea con le aspettative. La fiammata inflazionistica inglese non ha avuto grosse ripercussioni sul mercato obbligazionario. Dall’altro canto lo spettro di futuri lockdown ha affossato le piazze europee nella giornata di venerdì.

In Europa i tassi hanno rimbalzato sulla settimana precedente andando a perdere qualche basis points. L’€ al contrario ha registrato un movimento degno di nota passando in una sola giornata da 1.137 a 1.128 contro il $. L’indebolimento principalmente causato dall’annuncio di un nuovo lockdown in Austria, è stato accompagnato dal rafforzamento del dollaro dei giorni prima.

In America, la FED ha continuato a ribadire la transitorietà dell’inflazione con dati economici a supporto di uno scenario economico in salute. Ad ogni modo, il mercato azionario ha continuato la sua corsa incurante delle problematiche politiche del paese. Nella settimana passata l’S&P 500 ha messo a segno 2 nuovi massimi storici mentre in NASDAQ, trainato dai Tech, ne ha messe a segno 3.

In questo contesto il mercato azionario europeo che fino a giovedì aveva riportato discreti guadagni, ha corretto colpendo non solo il mercato tedesco e quello austriaco ma anche quello dei paesi periferici come Italia e Spagna. Paesi dove, comunque, i contagi rimangono ancora sotto controllo.

In generale, nonostante la correzione europea, la settimana si è conclusa in positivo per tutte le nostre linee di gestione. Le linee a composizione obbligazionaria, hanno giovato del rimbalzo dei tassi e del movimento del $ che ha generato profitti sia nelle linee azionarie che in quelle obbligazionarie. Nonostante la liquidità detenuta in portafoglio, le nostre linee di gestione si mantengono sui massimi e al di sopra dei benchmark di riferimento.