Markets
Lunedì
Avvio positivo per l’Europa che trova un parziale rimbalzo sulla chiusura di venerdì. In America è giorno di chiusura per il Martin Luther King Day. Nel frattempo, avanza l’Eurostoxx 50 (+0.70%) e la piazza di Parigi (+0.82%). Si riporta anche l’ottima performance di Londra, piazza in cui il FTSE 100 ha guadagnato lo 0,90%, con una performance da inizio anno positiva.
Martedì
Fin dalle prime battute, l’Europa perde terreno. Negativi i futures a Wall Street. Nonostante l’impressionante balzo dei dati ZEW tedeschi, il mercato non sembra reagire e all’apertura di Wall Street le piazze europee perdevano mediamente un punto percentuale. Il rialzo dei tassi capitanati da quelli americani ha soffocato l’azionario che in chiusura riportava perdite generalizzate.
Mercoledì
Avvio negativo influenzato dalla chiusura di Wall Street e dal conseguente riepilogo dei futures. L’azionario continentale, grazie ai ciclici e all’energy, ha prontamente recuperato. Il BUND tornato positivo dal 2019. Si è stabilizzato sullo 0 permettendo all’equity di chiudere la giornata in positivo, Eurostoxx +0,25%. Male invece Wall Street che dopo un’apertura positiva, ha capitolato entrando di fatto in una fase di correzione. Il NASDAQ ha perso oltre 1 punto percentuale rompendo la media a 200 giorni (fatto che non avveniva da 439 sedute).
Giovedì
Avvio positivo per le borse europee che attendono l’apertura di Wall Street per tracciare. Come il giorno prima, l’S&P 500 dopo aver accumulato un certo vantaggio nella prima parte della seduta, ha gradualmente perso vigore chiudendo la giornata a -1.10%. Anche il NASDAQ ha seguito l’andamento riportando una perdita complessiva da inizio anno del -10%.
Venerdì
E’ proseguito anche nell’ultima seduta della settimana il calo dei principali indici azionari. Wall Street questa volta non ha neanche provato il rimbalzo, le motivazioni di questo risk off sono molteplici ma non del tutto chiare. Senza dubbio la scadenza tecnica di gennaio, ha influito sulla seduta odierna, ma il -6% riportato da inizio anno da Wall Street indica problematiche ben più profonde.
Monetary Policy
CINA RALLENTA
Sul fronte asiatico, i dati pubblicati la settimana scorsa hanno delineato una situazione di rallentamento dell’economia cinese. Le politiche per contrastare nuovi focolai, hanno pesato maggiormente sulle Retail Sales, passando da un +3.9% a +1.7%.
I dati relativi al GDP e alla produzione industriale sono risultati essere migliori delle aspettative ma con una differenza, ovvero il dato sulla produzione industriale di dicembre è risultato essere superiore sia rispetto alle aspettative sia rispetto al mese di novembre. Al contrario il GDP nel mese di dicembre ha superato considerevolmente le aspettative fissate al 3.3% ma non il dato precedente.
EUROPA STABILE
Sul fronte europeo, le ZEW tedesche sulle aspettative sono uscite sensibilmente in aumento (quasi il doppio) rispetto ai dati attesi. Al contempo le ZEW sulla situazione attuale, hanno visto un peggioramento oltre le attese.
A livello inflazionistico, i dati relativi alla Germania e all’euro zona, non hanno subito alcun cambiamento. Non ne erano previsti.
AMERICA DUBBIA
Sul fronte statunitense si riporta un lieve peggioramento sul mercato del lavoro che comunque si mantiene sui livelli pre crisi.
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata dalle pesanti perdite riportate dall’asset class azionaria. Nonostante non vi sia una precisa ragione sul tavolo, vi sono differenti questioni. In primis le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Russia circa la questione Ucraina. A seguire vi sono le poco brillanti trimestrali che sembrano attestarsi in linea e in alcuni casi al di sotto delle aspettative. Infine, i dati macroeconomici segnalano una situazione di rallentamento e le incognite legate alla variante Omicron continuano a creare tensioni sul mercato.
Sul fronte azionario, la settimana si è chiusa pesantemente in negativo con l’S&P 500 che ha perso oltre 5 punti percentuali. Una ritirata che perdura da inizio mese ormai. Ciò che è interessante da notare è che nonostante i tassi siano rimasti stabili (US -3 bps sul decennale), il NASDAQ ha registrato un vero e proprio tonfo non mostrando particolari resistenze ai livelli tecnici.
FRONTE EUROPA
La variante Omicron continua a minacciare la ripresa, anche se le ospedalizzazioni continuano ad essere sotto le soglie critiche. Ciò che al momento desta maggiori preoccupazioni è il braccio di ferro tra Stati Uniti e Russia con ripercussioni dirette sul mercato energetico europeo. Ciò nonostante, il mercato azionario europeo ha registrato perdite molto più contenute rispetto al mercato statunitense, l’Eurostoxx a fronte di un calo di 5 punti percentuali dell’S&P 500, ha contenuto le perdite a 1 punto percentuale.
FRONTE OBBLIGAZIONARIO
Le curve sono rimaste piatte mentre il $ si è rafforzato nel cambio EURUSD al di sotto dell’1.135. Sarà fondamentale seguire ‘la due giorni dell’FOMC’ di questa settimana dalla quale potrebbe emergere il primo rialzo tassi di marzo.
In generale, le nostre linee di gestione, hanno contenuto le perdite riportate sui mercati azionari anche se continuano ad essere negative da inizio anno. Sul fronte obbligazionario, i tassi non hanno inficiato sulla performance delle obbligazionarie che sono rimaste stabili nella settimana. Inoltre, grazie alle coperture effettuate sul Fondo SCM Stable Return, si è registrata nella settimana una performance positiva, ritornando sui livelli di inizio anno.