Markets
Lunedì
Giornata di catch up per l’Europa che avanza sulla performance di Wall Street. Oggi inizia il forum della Banca Centrale Europea a Sintra ed è attesa nei prossimi giorni la tavola rotonda tra Bailey, Powell e il Presidente Lagarde. A Wall Street si è assistito a prese di profitto sulle performance del venerdì, rendimenti in rialzo e $ debole contro €. Chiusura piatta per i principali indici azionari (Eurostoxx 50 +0.16%, S&P 500 -0.30%).
Martedì
Giornata influenzata dal discorso di apertura del Presidente della BCE. Ciò che emerge è la centralità dell’inflazione come focus delle politiche monetarie e la flessibilità della Banca Centrale per contrastarla. La Lagarde ha chiarito che l’allargamento degli SPREAD oltre i fondamentali, sarà ritenuto dannoso per la trasmissione della stance monetaria. Al fine di combattere tale problematica, la BCE potrà intervenire tramite il reinvestimento del portafoglio del PEPP (in vigore dal 1° luglio) e tramite lo scudo anti-frammentazione. In questo clima, i rendimenti core sono avanzati mentre l’azionario ha riportato discreti guadagni. Negativa Wall Street affossata dai FAANG -3.74%.
Mercoledì
Apertura con tono negativo per l’azionario continentale. Nella giornata, i dati sul CPI tedesco hanno mostrato un rallentamento dell’inflazione, ma la rilevazione a doppia cifra del dato spagnolo ha frenato i festeggiamenti. Nella tavola rotonda di Sintra i toni Hawkish dei banchieri, sono stati supportati dalla fiducia nelle economie di sostenere il tightening. Rosso sull’azionario e rendimenti in calo nell’ordine di 10 bps.
Giovedì
Chiusura di semestre in calo per l’Europa. Prosegue la risk aversion sull’azionario. I dati di oggi sui prezzi europei, Consumer Price e Producer Price, hanno confermato il problema dell’inflazione anche in Francia e Italia. Wall Street ha esteso la risk aversion comprando in ribasso solamente dopo aver chiuso l’Europa.
Venerdì
Giornata all’insegna di dati macro. In Europa i dati PMI hanno mostrato una situazione meno grave del previsto con i paesi periferici a sovraperformare. Il dato sul Consumer Price Index per l’Europa è risultato in peggioramento rispetto alle attese (8.6% vs 8.5% atteso) ma la componente core è diminuita di 0.2%. Sul mercato, i rendimenti hanno preso a calare, in alcuni paesi anche a doppia cifra. Azionario europeo sulla parità, avanza marginalmente Wall Street.
Monetary Policy
EUROPA: L’INFLAZIONE SALE
In Europa i pochi dati pubblicati nella settimana passata, hanno mostrato un chiaro spaccato della situazione inflattiva. In Germania il Consumer Price Index è risultato essere inferiore alle attese crescendo su base mensile dello 0.1% rispetto allo 0.4% atteso. Al contempo la pressione sui prezzi al consumo ha raggiunto l’8.2% in Francia e il 10.2% in Spagna.
Il dato aggregato ha mostrato un aumento al 8.6%. Analizzando la componente core, diminuita al 3.7%, è possibile notare come l’aumento dell’inflazione sia in gran parte dovuta al Food and Energy.
AMERICA: DATI A SUPPORTO
In America la settimana si è aperta con i Durable Goods Orders in miglioramento rispetto alle attese. Al contempo l’indice di Dallas sul settore manifatturiero è diminuito ai minimi storici a -17.7. A livello economico, le Wholesales sono risultate in flessione rispetto al mese precedente. Inoltre, si riporta che la fiducia dei consumatori è calata al di sotto dei 100 punti.
Sul fronte inflattivo il PCE Deflator, indicatore di Supply Chain, è diminuito al 4.7% dal 4.9% di aprile.
I dati relativi al mercato del lavoro si sono mantenuti sui minimi registrando un lieve aumento delle richieste di sussidio di mantenimento.
Infine, i dati sul settore manifatturiero sono risultati stabili sulla rilevazione PMI e in flessione sull’indice ISM.
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata dalla chiusura del semestre, senza dubbio uno dei peggiori dell’età moderna. L’S&P 500 ha registrato il 4° anno peggiore dal 1928. Secondo Deutsche Bank la performance del Treasury americano (-10.4%) sarebbe seconda solamente al risultato del 1788.
Venendo all’Equity ciò che si nota è una sovraperformance dell’Europa rispetto agli indici americani, e un forte recupero della Cina a fronte del cambio di politica in materia di covid (è anche necessario precisare che l’indice cinese arrivava da un 2021 particolarmente travagliato).
In questo contesto i dati macro e l’appuntamento clou della settimana, hanno indirizzato le borse verso un ritracciamento dell’equity dubitando della capacità delle banche centrali nel Soft Lending. Sul fronte obbligazionario, i rendimenti core sono calati di circa 20 bps (Treasury e Bund) e di oltre 30 bps per i periferici. Ciò che è emerso è la paura che un deterioramento della situazione economica potrebbe comportare una revisione delle politiche monetarie.
In generale, le nostre linee di gestione si sono mantenute stabili sia sull’asset class azionaria che su quella obbligazionaria. Sarà cruciale questa settimana monitorare gli appuntamenti economici, i quali potrebbero fornire ulteriori stimoli.