Markets
Lunedì
Avvio di settimana influenzato dalle elezioni politiche italiane. Come atteso dal mercato la coalizione di centrodestra ha ottenuto la maggioranza dei voti sia alla Camera che al Senato con Fratelli d’Italia come primo partito. Senza entrare nel merito dei vinti e dei vincitori, il mercato ha reagito con una parziale distensione sul fronte azionario. FTSE MIB unica piazza positiva e con un rialzo tassi nell’ordine di 10 bps sul decennale Italia.
Venendo alla seduta europea, le problematiche derivanti dal Regno Unito hanno influenzato l’andamento del corso azionario e obbligazionario. Nella giornata odierna il rendimento del titolo inglese a 10 anni è aumentato di 41 bps con il trentennale (Gilt) prossimo al 5%. Senza dubbio il mancato intervento della BoE non è stato apprezzato dal mercato che ha pesantemente venduto la curva inglese.
Martedì
Europa: dopo un avvio positivo il mercato ha ricevuto la notizia di un sabotaggio ai gasdotti NordStream nel mare del Nord. Anche se sono ancora da constatare le cause, l’interruzione del funzionamento del nodo artico ha fatto da catalyst per un mercato già debole. I pochi progressi accumulati in mattinata sono stati rapidamente bruciati, riportando le piazze europee in territorio negativo (DAX -0.72%). A Wall Street giornata scarica, sia di dati che di vigore. In chiusura S&P 500 -0.21%.
Mercoledì
Apertura negativa per l’Europa influenzata dal rialzo dei tassi e dall’allargamento degli SPREAD. In questo contesto i membri della BCE hanno rilasciato dichiarazioni inerenti all’appuntamento di settimana prossima a Cipro. Hanno anticipato le tematiche come il rialzo tassi (75 bps sempre più probabile) e la riduzione del bilancio.
Nella mattinata anche la BoE ha preso la parola, annunciando un programma di acquisti sulla parte lunga della curva. A fronte del deterioramento della situazione di mercato, la Banca Centrale Inglese ha deciso di intervenire attraverso un programma di emergenza (scadenza 14 ottobre) e attraverso il posticipo della riduzione di bilancio invertendo bruscamente l’andamento dei titoli governativi. Sul mercato € e £ in recupero con tassi in discesa in tutto l’occidente e azionario positivo. Il bilancio della serata vede S&P 500 a +1.55% e il Treasury a 10 anni a -21bps.
Giovedì
Apertura negativa per le piazze europee che dopo la ventata di positività data dall’intervento straordinario della BoE, hanno registrato l’aumento dell’inflazione tedesca al 10.0% su base annua. Parallelamente il Cancelliere Scholz ha annunciato un piano per fronteggiare gli aumenti dei prezzi dell’energia di 200bln € (circa il 5% del PIL). Negative le borse (DAX -1.71%). Sul fronte statunitense il dato sul GDP è risultato in linea con le attese e con un mercato del lavoro solido. Wall Street non ha giovato del miglioramento dei dati andando a scontare una FED ancora più aggressiva di quanto scontato, S&P 500 -2.11%.
Venerdì
Chiusura di settimana, mese e trimestre negativi per i mercati finanziari. La seduta odierna si è svolta con l’attenzione rivolta ai dati macroeconomici (vdi. Monetary Policy) e all’Earning Season. In Europa nonostante i dati abbiamo riportato una pressione inflazionistica superiore alle attese, il mercato ha mantenuto i progressi della mattina e ha chiuso la giornata in positivo Eurostoxx 50 +1.19%. In America il sentiment in serata è peggiorato lasciando spazio alle vendite e andando a chiudere la seduta in territorio negativo S&P 500-1.51%.
Monetary Policy
EUROPA: INFLAZIONE CHE MORDE
La settimana passata è stata caratterizzata dalla pubblicazione dei dati sull’indice dei prezzi. In Italia il Producer Price Index è aumentato del 3.5% su base mensile e del 50.5% su base annuale.
L’inflazione in Francia è diminuita contro le attese al 5.6% ma in Germania il dato anno su anno ha raggiunto il 10%. Il bilancio finale è che l’indice dei prezzi al consumo europeo ha superato le attese e si attesta al 10.0%, con la componente core in aumento al 4.8%.
In peggioramento l’economic confidence e il consumer confidence.
AMERICA: PEGGIORA IL QUADRO INFLAZIONISTICO
In America le richieste di sussidi rimangono sui minimi del mese. Il dato sul PCE Deflator continua ad aumentare spingendo il mercato a prezzare una FED più Hawkish di quanto stimato.
Sul fronte economico il GDP è risultato in linea con le attese: Il sentiment rilasciato venerdì dall’università del Michigan ha deluso le attese.
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata dalle elezioni politiche italiane, dalle manovre della Bank of England e dai dati sull’indice dei prezzi al consumo europei.
Andando con ordine, la conferma della coalizione del centro destra con a capo il partito di Giorgia Meloni non ha scosso il mercato, il quale era già posizionato sul risultato vincente. Nella settimana passata il FTSE MIB si è mosso in linea con le altre piazze europee. Lo SPREAD BTP – BUND è rimasto al di sotto dei 250 basis points.
Nel Regno Unito dopo, un pesante sell off sulla curva la Bank of England è scesa in campo annunciando un, seppur provvisorio, Quantitative Easing sulla parte lunga della curva. Sarebbero infatti diversi i fondi pensione colpiti dal pesante rialzo tassi che ha portato il Gilt (scadenza a 30 anni) sopra il 5%.
L’inflazione in Europa ha raggiunto la doppia cifra con il dato aggregato al 10.0%. Tra i paesi più colpiti dall’aumento dei prezzi vi è la Germania (CPI 10.0%), il Belgio (11.27%) e l’Italia (9.5%). In diminuzione invece in Francia e Spagna.
A Wall Street i due indici principali, S&P 500 e NASDAQ, sono tornati sui livelli di giugno perdendo YTD rispettivamente -20% e -30%.
Sul fronte valutario il $ dopo l’intervento della BoE ha perso vigore lasciando terreno anche all’€.
Sul fronte obbligazionario la movimentata settimana si è conclusa con un rialzo medio nell’ordine dei 10 bps.
In generale, le nostre linee di gestione grazie al sottopeso equity hanno contenuto le perdite rispetto al mercato. Sul fronte obbligazionario la situazione continua ad essere complicata soprattutto a fronte dei nuovi dati sull’inflazione.