Markets
Lunedì
Avvio di settimana caratterizzato da un clima di nervosismo in attesa dei dati sul CPI europeo e dei due appuntamenti con FOMC e BCE. Se da una parte la FED ha già iniziato l’allentamento del tightening dall’altra in Europa gli attuali livelli inflattivi non permettono ancora un rallentamento dei rialzi. Sul mercato, la seduta ha visto i tassi incrementarsi compromettendo marginalmente la performance dell’azionario.
Martedì
Giornata di euforia per i mercati. A fronte di un quadro macro (lato US) in peggioramento (vdi. Monetary Policy), i mercati hanno ritrovato forza supportati dai rendimenti in calo. La chiusura del mese è avvenuta con l’indice europeo Eurostoxx 50 (+9.75%) in netta sovraperformance rispetto all’S&P 500 (+4.67%).
Mercoledì
Apertura europea positiva. Bene Milano trainata dalla trimestrale di Unicredit. Positivi i dati macro europei con i PMI in miglioramento pressoché tutta l’eurozona. Nella mattinata, il Consumer Price Index europeo ha stupito al ribasso attestandosi all’8.5% dal precedente 9.2%. Per contro, il dato CORE è risultato invariato al 5.2%. Piatto l’azionario continentale. In serata, la Federal Open Market Committee ha annunciato il rialzo di 25 bps confermando un miglioramento dello scenario. Immediata la reazione del mercato. Rendimenti in calo a doppia cifra e azionario in verde (NASDAQ +3.55%).
Giovedì
Apertura in catch up per l’Europa alimentata anche dall’incredibile trimestrale di META. Nella mattinata, la Bank of England ha portato i tassi al 4%. Ha lasciato intendere che se la situazione dovesse rimanere stabile questo potrebbe essere l’ultimo rialzo necessario. Positiva la reazione del mercato. Nel primo pomeriggio Christine Lagarde ha annunciato il 5° rialzo e confermato un miglioramento del quadro inflattivo. Festeggia l’azionario (NASDAQ +3.55%).
Venerdì
Avvio di giornata all’insegna del consolidamento. Nel primo pomeriggio il numero degli occupati nel settore non agricolo in America è risultato essere il triplo di quanto atteso con la disoccupazione ai minimi dal 1969. In correzione i rendimenti dopo la discesa di ieri (Treasury 10y +12bps). Stabile l’azionario.
Monetary Policy
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata dagli appuntamenti con le principali banche centrali. Ciò che è emerso è uno scenario migliore delle attese. La Federal Reserve ha ridotto l’entità dei rialzi e ha confermato il miglioramento del quadro macro, lasciando intendere che le decisioni future saranno in relazione al contesto di mercato. In Inghilterra, la Bank of England ha optato per un rialzo di 50 bps ma facendo presagire che si tratterebbe dell’ultimo rialzo. Attualmente il tasso in UK è pari al 4.00%.
In Europa, nonostante la situazione sia più arretrata, la Banca Centrale Europea ha riportato un quadro inflattivo ed economico migliore delle attese. Seppur sia ancora presto per parlare di terminal rate, i toni dovish della BCE hanno fatto sperare in un “soft lending”.
In generale la situazione risulta essere in miglioramento, con le banche centrali attente al contesto macro e prossime alla fine dei rialzi.
Sul mercato, l’azionario ha concluso una settimana positiva con Wall Street che continua a ridurre il gap con le piazze europee. Il mercato obbligazionario ha chiuso la settimana pressoché invariata ma non senza movimenti.
Sul fronte valutario l’€ dopo essersi rafforzato contro il dollaro, ha perso terreno nella giornata di venerdì riportandosi prossimo all’1.08.
In generale, le nostre linee di gestione hanno beneficiato del movimento sull’azionario segnando nuovi massimi da inizio anno. Stabile ma positiva la componente obbligazionaria.