Markets
Lunedì
Avvio di settimana positivo per l’Europa in aumento con Wall Street. Oggi l’agenda macro è scarsa ma gli occhi sono già puntati al dato sul CPI americano atteso per domani. Buona giornata per l’azionario continentale che, agevolato dai rendimenti in discesa, chiude con l’Eurostoxx 50 a +1.51%. Bene anche Francoforte (+1.06%) e Milano (+1.10%). Più arretrata Wall Street.
Martedì
Seduta caratterizzata dalla pubblicazione dato sul CPI statunitense. L’inflazione in America è risultata essere più resiliente di quanto stimato. Il CPI su base annua si è attestato al 6.4% contro il 6.2% atteso, con la componente core in marginale diminuzione al 5.6%. Sul mercato, dopo un’iniziale correzione, l’azionario si è stabilizzato metabolizzando il fatto che il Tightening messo in atto della FED agisce con un ritardo imprecisato. Chiusura sulla pari per Wall Street (S&P 500 -0.03%).
Mercoledì
Avvio stabile per le piazze europee. Nonostante i deludenti dati sulla produzione industriale (vedi Monetary Policy). Nel pomeriggio i dati statunitensi (Empire Manufacturing e Retail Sales) hanno mostrato una situazione in miglioramento. Al contrario di quanto atteso dal mercato, l’economia statunitense sembra che stia reagendo bene al processo di Tightening. Stabili in chiusura i listini.
Giovedì
Positiva l’apertura in Europa sorretta dai bancari che continuano a beneficiare del rialzo dei rendimenti. Nel pomeriggio i dati americani, PPI in aumento e Initial Jobless Claims sui minimi, hanno generato un sell off sull’azionario, alimentato dalle dichiarazioni di alcuni membri della FED circa la possibilità di un rialzo di 50 bps. Il mercato che sembrava aver metabolizzato i dati macro ha, in serata, registrato un brusco calo. Eurostoxx 50 -1.34%, S&P 500 -1.38%.
Venerdì
Avvio debole per l’Europa, appesantita dai rialzi dei rendimenti. Nella mattinata il membro della BCE Schnabel ha aumentato la pressione sui tassi dichiarando che i mercati potrebbero sottostimare il rischio di inflazione. Nel pomeriggio l’altro membro della BCE Villeroy ha smorzato i toni dando un po’ di respiro al mercato. Tono opaco per Wall Street che, in assenza di dati confortanti, ha chiuso la settimana in territorio negativo.
Monetary Policy
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata dalla pubblicazione del dato sull’inflazione americana. Il CPI su base annua si è attestato al 6.4% contro il 6.2% atteso, con la componente core in marginale diminuzione al 5.6%. La resilienza della componente core ha fatto vacillare i mercati, facendo presagire che l’inflazione potrebbe non scendere così velocemente come sperato dal mercato.
Il mercato azionario europeo ha aumentato la propria sovraperformane rispetto a Wall Street riportandosi sui massimi da inizio anno. Molto buona la performance dell’Eurostoxx 50 supportata dal settore energetico (+1.83%).
Sul mercato i rendimenti sono aumentati di circa 10 bps alimentati dalle dichiarazioni “Hawkish” rilasciate dai vari membri della FED e della BCE.
Sul fronte valutario, l’€ si è rafforzato gradualmente e ha chiuso la settimana sotto l’1.07 contro il $.
In generale, le nostre linee di gestione grazie a una buona diversificazione si sono mantenute stabili e sui massimi di periodo.