Markets

Lunedì

Avvio di settimana influenzato dal fallimento di Silicon Valley Bank e di Signature Bank. La seduta è stata caratterizzata da pesanti vendite sul settore bancario che ha affossato l’intero mercato. Sul fronte obbligazionario, le curve dei tassi hanno iniziato a scontare un allentamento delle misure di tightening, riducendo i rendimenti governativi. Al contempo, la situazione precaria del settore bancario, ha spinto gli spread di credito sui massimi da inizio anno.

Martedì

I mercati sembrano aver preso una pausa dal risk off messo in atto a fronte del fallimento dei due Istituti americani. Nella giornata, alcuni membri delle principali Banche Centrali (FED e BCE), hanno rassicurato il mercato circa la solidità del settore bancario. La seduta si è svolta con un parziale recupero sull’azionario e con un ritracciamento dei rendimenti, complici i buoni dati sul CPI americano rilevati in linea con le attese.

Mercoledì

Avvio di seduta influenzata da un inaspettato risk off. Il primo azionista di Credit Suisse, Ammar Alkhudairy, presidente della Saudi National Bank, ha escluso categoricamente un ulteriore aumento di capitale. L’istituto elvetico, già al centro di pressioni a fronte di risultati pesantemente negativi, ha perso oltre il 20% in borsa. I timori di una crisi sistemica in Europa hanno fatto schizzare la volatilità e dirottato il cash flow verso i free risk asset. Rendimenti in calo. Tra le piazze peggiori Milano penalizzata dai bancari, -6.17%. Più composta Wall Street, S&P 500 -0.70%.

Giovedì

Nella giornata, la Banca Centrale Europea ha confermato il rialzo di 50 bps come già precedentemente annunciato dal Presidente. Al contempo, Christine Lagarde ha chiarito che le future mosse dipenderanno dallo scenario macro e dalle condizioni finanziarie. Il mercato sembra aver apprezzato la Banca Centrale più attenta al deterioramento delle condizioni economiche e ha chiuso la seduta in positivo (Eurostoxx 50 +2.37%, S&P 500 +1.76%).

Venerdì

Apertura positiva per l’Europa che aveva da fattorizzare la chiusura positiva di Wall Street. Nel primo pomeriggio, il mercato ha gradualmente perso terreno e passato in negativo. Il newsflow della giornata è legato all’aumento esponenziale del discount window (prestito a scadenza elargito dalla FED). Questa misura, simile al QE, serve per fornire liquidità al sistema bancario e ha comportato un aumento settimanale del bilancio federale statunitense di oltre 300 miliardi di dollari. Negativa Wall Street (S&P 500 -1.10%).

Monetary Policy

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana passata è stata caratterizzata dal fallimento delle due banche regionali americane e dall’appuntamento con la Banca Centrale Europea.

In America, la crisi nel sistema bancario, sembra essere limitata ai piccoli istituti regionali, che nella settimana hanno visto uscite a favore dei grandi istituti. La crisi di alcuni istituti, sarebbe imputabile a una malagestione della liquidità e, come ribadito dal regolatore, la crisi è circoscritta e non sistemica. Ad ogni modo, questo deterioramento ha comportato un ritracciamento delle curve dei tassi a favore di politiche più accomodanti.

In Europa, la Banca Centrale Europea ha confermato il rialzo di 50bps portando i tassi 3.00%, ma come dichiarato dal presidente Lagarde, lo scenario risulta incerto e le condizioni precarie. Sarà difficile fare proiezioni sulle future mosse delle BCE ma ciò che è certo è che l’inflazione non sembra rallentare.

Sul fronte bancario, la pressione derivante dagli Stati Uniti ha colpito l’Europa affossando gli indici (FTSE MIB -6.55%) e mettendo sotto pressione gli istituti più deboli come Credit Suisse.

Sul fronte obbligazionario, il repricing messo in atto nella settimana passata, ha mosso le curve (Statunitense e Europea) di oltre 20 bps stimando un pivoting da parte delle banche centrali.

In generale, le nostre linee di gestione hanno subito il movimento di mercato e cancellato marginalmente i guadagni. Il mercato obbligazionario, nonostante il movimento dei tassi core, ha visto un allargamento degli spread di credito inficiando la performance dei portafogli.

Questa settimana è atteso il meeting della Federal Reserve e a fronte degli ultimi avvenimenti il mercato si interroga sulle future mosse.