Markets

Lunedì

Avvio di settimana positivo per l’Europa, Quest’oggi i rendimenti sono in aumento, complice la pressione sull’Oil e sul gas europeo. Sul fronte macro, in Europa i dati PMI sono risultati peggiori delle stime confermando il deterioramento del quadro macro. Nel pomeriggio male i dati macro-statunitense con Factory Orders e ISM Services sotto le attese. Negativo l’azionario continentale.

Martedì

Apertura negativa per l’Europa, affossata dai dati tedeschi sui Factory Orders. Nella giornata odierna non erano attesi particolari dati in America ma il sentiment è migliorato a fronte della notizia sul volo da parte del Segretario di Stato USA Blinken in Cina previsto per la prossima settimana. Piatta la chiusura azionaria.

Mercoledì

Giornata tranquilla per il mercato fino alla notizia, a sorpresa, del rialzo dei tassi da parte della Bank of Canada di 25 bps. In Canada, dopo 2 meeting di attesa, la Banca Centrale ha optato per un ulteriore rialzo portando il tasso di riferimento al 4.5%. La scelta è stata motivata a fronte di una domanda resiliente e un’inflazione in accelerazione. Il mercato ha reagito con i rendimenti in rialzo di 10 bps overall e azionario in rosso.

Giovedì

Nella mattinata il dato definitivo sul GDP dell’eurozona ha confermato la recessione tecnica nel primo trimestre dell’anno. La revisione al ribasso è stata causata dall’apporto negativo della Germania. Ad ogni modo il mercato ha assorbito la notizia senza particolari problemi chiudendo anche la seduta in pari.

Venerdì

Tono opaco sull’Europa, complici i dati macro. Inversione delle curve a causa dell’hawkishness dei membri della Banca Centrale Europea. In America i FAANG hanno chiuso un’altra settimana in positivo segnando un bull market tecnico superando il livello del +20%.

Monetary Policy

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana passata è stata caratterizzata da una fitta agenda macroeconomica che ha riportato una serie di dati sull’economia, europea e statunitense. In Canada, la Banca Centrale ha sorpreso gli operatori rialzando ulteriormente i tassi dopo due meeting di attesa. La giustificazione è derivata dalla robustezza dell’economia e dalla persistenza dell’inflazione.

In Europa, il Gross Domestic Product finale è risultato negativo segnando una recessione tecnica nel primo trimestre dell’anno. A pesare maggiormente sul bilancio negativo è stato il contributo della Germania che, con il rallentamento interno, ha gravato sull’esito.

In America, i dati macro come i Factory Orders e ISM Services hanno mancato le attese confermando il rallentamento economico anche nel nuovo continente. Al contempo le richieste di sussidio iniziali sono aumentate di oltre 30mila unità.

Sul fronte mercato, la doccia fredda arrivata dal Canada, ha spinto le curve dei tassi verso l’alto mentre l’asset class azionaria ha perso oltre mezzo punto.

A Wall Street si è assistito al recupero dell’indice Russell 2000 nei confronti dell’indice NASDAQ.

Sul fronte obbligazionario i rendimenti sono aumentati in tutta l’area euro di circa 10 basis points.

In generale, le nostre linee di investimento sono rimaste stabili sui massimi da inizio anno.