Markets
Lunedì
Avvio di settimana debole per l’Europa, complici i dati sullo stato dell’economia tedesca. Quest’oggi è iniziato il simposio della Banca Centrale Europea a Sintra. Attesa nei prossimi giorni la tavola rotonda tra i presidenti delle principali Banche Centrali. Ad ogni modo la giornata si è protratta in un clima di incertezza andando a chiudere la seduta europea pressoché sulla parità (Eurostoxx 50 +0.21%). Negativa Francoforte. In America gli indici sono stati appesantiti da prese di profitto sui principali titoli azionari FAANG.
Martedì
Apertura influenzata dal discorso introduttivo tenuto dalla presidente Lagarde a Sintra. Ciò che emerge è che la Banca Centrale Europea non ha ancora terminato il proprio Quantitative Tightening ma al contempo le decisioni verranno prese meeting by meeting e sulla base dei dati macro. Nel pomeriggio le dichiarazioni dei vari membri della BCE, hanno spinto i rendimenti a salire e favorito un recupero dell’€. Sul fronte macro, i segnali positivi arrivati dagli States (vdi. Focus MACRO), hanno contribuito ad un recupero dell’azionario con ciclici e IT a trainare (S&P 500 +1.15%).
Mercoledì
L’apertura europea ha visto i principali indici azionari fare catch up con la forza di Wall Street di ieri sera. In Italia l’inflazione ha sorpreso al ribasso, grazie a food and energy. Nel pomeriggio, la tavola rotonda di Sintra, ha visto protagonisti Jerome Powell (FED), Christine Lagarde (BCE), Andrew Bailey (BOE) e Kazuo Ueda (BOJ).
Ciò che è emerso è che in Europa il periodo di tightening non si è ancora concluso e la Banca Centrale Europea dovrà rialzare ancora i tassi per un periodo indefinito. Si è ribadito nuovamente che le decisioni verranno prese sulla base dei dati.
In America la maggioranza dei membri della FED sono dell’idea che saranno necessari 2 ulteriori rialzi e, anche se la recessione è una possibilità, attualmente il focus è sul riportare l’inflazione sotto il livello target.
Il presidente della Bank of England ha commentato la scelta della settimana scorsa (rialzo di 50 bps), definendola come necessaria a fronte dell’attuale scenario inflattivo.
Per il Giappone ,il presidente Ueda ha dichiarato che l’inflazione tendenziale è ancora sotto il 2% ma ad ogni modo la Bank of Japan, non si farà scrupoli nel cambiare la stance nel caso in cui l’inflazione dovesse superare il target.
Positiva la chiusura dei listini azionari europei complici i rendimenti in calo. Piatta Wall Street.
Giovedì
Questa mattina i dati sulla fiducia dei consumatori europei sono risultati in contrazione mentre, contestualmente, la pubblicazione dei dati sull’inflazione delle regioni tedesche stupivano al rialzo. Positivo l’azionario trainato dalle banche. Bene Piazza Affari. Nel pomeriggio è stato pubblicato il GDP dell’America con un sorprendente +0.6% oltre alle attese. Il mercato del lavoro è risultato in miglioramento rispetto alle attese riportandosi con le richieste iniziali di sussidio sui livelli di inizio maggio. Rendimenti in rialzo e probabilità di futuri rialzi in America in aumento.
Venerdì
Chiusura di semestre in positivo per l’azionario continentale. I dati sull’inflazione europea confermano una tendenza a diminuire anche se la componente CORE risulta come definito dal presidente Lagarde: Sticky. La chiusura europea avviene poco lontano dai massimi di giornata. In America, Wall Street, ha accelerato sul finale chiudendo con l’S&P 500 positivo di +1.23% e con il NASDAQ +1.60%.
Monetary Policy
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata dal simposio della Banca Centrale Europea a Sintra, da una fitta agenda macroeconomica e dalla chiusura di trimestre. Ciò che è emerso è una situazione in cui le banche centrali non hanno ancora terminato il proprio processo di Tightening. In Inghilterra, la Bank of England è stata obbligata ad alzare i tassi di ulteriori 50 bps a fronte di un inaspettata pressione inflazionistica al rialzo.
Anche in America, come ribadito dallo stesso Jerome Powell, il processo di rialzo non è ancora giunto al termine, infatti, la maggioranza dei membri della FED vedrebbe ancora due rialzi entro fine anno.
In Europa l’inflazione è risultata calare in quasi tutti i principali paesi, ad eccezione della Germania, dove si è attesta al 6.4%. Ad ogni modo il dato aggregato è calato anche nella sua componente core.
Sul mercato abbiamo visto la chiusura di trimestre con molti indici a segnare il miglior trimestre di sempre (vedi NASDAQ +38.75%). Decisamente più arretrato l’S&P 500 che ha segnato un +15.91%. Ottima anche la performance delle piazze europee con Milano a trainare (+19.08%).
Sul fronte obbligazionario, la curva americana ha risentito delle parole di Powell crescendo in tutte le scadenza di circa 10 bps.
In generale, le nostre linee di investimento, hanno beneficiato del movimento dell’azionario e si sono riportate prossime ai massimi.