Markets

Lunedì

Avvio di settimana debole per i listini asiatici, con l’Hang Seng che cede quasi il 2%. A pesare sulla performance del dragone rosso è il nuovo tonfo di Evergrande (-22%), dopo i problemi riscontrati in sede di ristrutturazione del debito. Seduta negativa anche per i listini europei (Euro Stoxx 50 -0,95%), dopo che nella mattinata l’uscita del dato sul sentiment economico tedesco è risultato leggermente al di sotto delle aspettative e in contrazione per il quinto mese consecutivo. Oltreoceano, i listini americani registrano una seduta incerta, riuscendo però a terminare la giornata in territorio positivo, ponendo fine ad una striscia negativa durata quattro giorni. Sul fronte valutario, il cambio eurodollaro scende sotto quota 1,06.

Martedì

I timori legati alla crisi del settore immobiliare continuano a pesare sui listini cinesi, con l’Hang Seng che estende le perdite, scendendo di un punto e mezzo. Nel pomeriggio, i dati sul rapporto di case vendute e sulla fiducia dei consumatori statunitensi si sono rivelati al di sotto delle attese del mercato. La risposta dei listini è stata negativa: sia Nasdaq che S&P500 cedono l’1,50%. In flessione anche i principali listini europei (Euro Stoxx 50 -0,90%). Sul fronte obbligazionario, salgono i rendimenti, con il decennale italiano a 4,737% e l’omologo tedesco a 2,811%.

Mercoledì

Il clima sui mercati continua ad essere particolarmente incerto. Diversi sono i fattori che contribuiscono ad alimentare le preoccupazioni, tra i quali il possibile shutdown delle attività federali, non essenziali per il mancato accordo tra repubblicani e democratici, il forte rally dei prezzi petroliferi e l’impennata dei rendimenti obbligazionari, con il decennale americano che rende oltre il 4,60%. I listini europei chiudono poco mossi mentre in sostanziale parità quelli americani. Sul fronte valutario, l’eurodollaro si assesta a 1,0505.

Giovedì

Giornata ricca di appuntamenti macroeconomici. Durante la mattinata, il dato sul sentiment economico nell’Eurozona è risultato in linea con le attese. Migliore invece il CPI tedesco in quanto, su base annuale, il tasso di inflazione è rallentato al 4,5%, in notevole calo dal precedente 6,1%. I listini europei chiudono in territorio positivo, con l’indice paneuropeo Euro Stoxx 50 che termina a +0,70%. Permane la pressione sul fronte obbligazionario con il Btp a dieci anni che rende il 4,87% e il bund di pari durata il 2,93%. Nel pomeriggio la lettura del GDP americano del secondo trimestre ha evidenziato una crescita del 2,1%. Wall Street chiude positiva (Nasdaq +0,84%, S6P500 +0,60%), grazie anche al rintracciamento dei prezzi petroliferi.

Venerdì

Fine settimana, che coincide anche con l’ultima giornata borsistica del mese, molto positiva per il dragone rosso (Hang Seng +2,51%) in seguito ai rumors su possibili contatti tra il Presidente Biden e  il Presidente Xi. In Europa l’attenzione è interamente rivolta al dato sul Consumer Price Index. Nell’Eurozona, il tasso di inflazione su base annua è sceso al 4,3% nel mese di settembre, oltre alle aspettative del mercato, spingendo al rialzo i listini. Poco mossa invece Wall Street dopo l’uscita dato PCE, in linea con le aspettative.

Focus Macro

EUROPA

Il tasso di inflazione in Eurozona, pubblicato venerdì, è sceso, su base annuale, al 4,3% rispetto all’ultima rilevazione di 5,2%. In calo oltre alle attese anche il CPI tedesco e il CPI francese.

In Germania il dato sul sentiment economico è risultato leggermente inferiore alle aspettative e in rallentamento rispetto alla precedente rilevazione.

AMERICA

Nella giornata di martedì, il rapporto sulle nuove case vendute è stato sotto alle attese per oltre 20mila unità. Anche la fiducia dei consumatori si è rilevata in contrazione.

La lettura del Pil del secondo trimestre, invece, ha evidenziato una crescita invariata rispetto al primo trimestre, in linea con quanto atteso dagli analisti.

L’indicatore PCE è incrementato, su base annua, del 3,5%, contro il 3,3% del mese precedente, rispettando le aspettative.

Infine, per quanto riguarda il mercato del lavoro, le richieste iniziali di sussidio sono state 204 mila, 11 mila unità in meno rispetto alle attese.

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana appena conclusa è stata caratterizzata dall’uscita di importanti dati legati all’inflazione. In Europa quest’ultima è risultata in rallentamento, anche nella sua componente CORE, mentre il dato americano, esemplificato dal PCE, è risultato in linea con le attese.

I mercati azionari europei hanno registrato una settimana negativa, con l’indice paneuropeo Euro Stoxx 50 che è sceso di 0,80%. Contrastata Wall Street, con il Nasdaq che chiude in sostanziale parità e l’S&P500 che cede lo 0,70%. A pesare sui listini, l’incremento dei prezzi del petrolio e la pressione sui rendimenti obbligazionari. Il titolo decennale italiano è salito di 19 bps, il decennale tedesco di 10 bps mentre il treasury americano di 14 bps. In allargamento lo spread BTP-BUND, oltre quota 190.

Sul fronte valutario, si apprezza il biglietto verde, con l’eurodollaro che si assesta a 1,0570.

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