Markets
Martedì
Comincia di martedì la prima settimana del nuovo anno. Una settimana peraltro rilevante in quanto verranno pubblicati importanti dati macro in particolare riferiti al mercato del lavoro statunitense. I listini del Vecchio Continente, in una prima seduta del 2024 alquanto volatile, terminano in maniera mista: l’Eurostoxx 50 sigla a fine giornata un -0.20%; tonica Piazza Affari trainata dai bancari (+0.57%). Oltreoceano, diffuse le vendite a Wall Street, con il comparto tech a guidare le perdite. L’indice Nasdaq ha infatti chiuso a -1.70% appesantito dal downgrade di Apple (-3.50%) da parte degli analisti di Barclay’s a causa del ridotto volume dei nuovi prodotti. Sul fronte obbligazionario ritornano ad alzarsi i rendimenti governativi, con il decennale statunitense in rialzo di 9 bps a quota 3.946%.
Mercoledì
Durante la seconda seduta borsistica della settimana, diversi sono gli appuntamenti macro da tenere sott’occhio. L’indicatore ISM sul manifatturiero americano per il mese di dicembre è salito a 47.4 da 46.7 di novembre, oltre l’attesa di 47.1, rimanendo tuttavia ancora evidentemente in territorio di contrazione. L’indicatore Jolts ha invece indicato che le nuove offerte di lavoro nel mese di novembre sono scese a 8.79 milioni da 8.852 milioni di ottobre, ben al di sotto del consenso stimato a 8.85 milioni. A fronte di tali dati, permane il trend ribassista a Wall Street, con l’S&P500 in arretramento dello 0.8% e il Nasdaq dell’1.06%. In discesa anche le borse europee, con perdite generalizzate oltre il punto percentuale. In campo valutario, si rafforza il biglietto verde, con il cambio eurodollaro a quota 1.092.
Giovedì
Dopo la lettura dei dati sul manifatturiero, oggi è il turno dei servizi. I pmi servizi dell’eurozona nel mese di dicembre si sono assestati a 48.8 contro un consenso di 48.1 e in risalita dal mese di novembre. Migliori delle aspettative anche i pmi tedeschi e francesi. Oltreoceano, aspettando il dato sulle buste paga non agricole, le richieste iniziali di sussidio sono risultate in diminuzione a 202mila unità da 220mila unità. Lato mercati, i listini europei recuperano parzialmente le perdite di ieri con guadagni diffusi attorno al mezzo punto percentuale (Eurostoxx 50 +0.57%). Wall Street, nonostante una timida apertura positiva, manca il rimbalzo (Nasdaq -0.50%; S&P500 -0.30%).
Venerdì
Nell’ultimo giorno della settima, i driver di mercato sono ancora una volta i dati macroeconomici. Il dato sulle buste paga non agricole ha evidenziato come il mercato del lavoro statunitense abbia aggiunto 216mila posti di lavoro a dicembre, un dato estremamente a sorpresa se si pensa che la stima degli analisti ne prevedeva 175mila. L’indicatore ISM ha invece denotato una contrazione dei servizi a 50.6 da 52.7. In Europa, il dato di giornata riguarda l’inflazione: l’indice dei prezzi al consumo, su base annuale, è salito, in linea con le attese, al 2.9% nel mese di dicembre da 2.4% di novembre. In riduzione al 3.4% invece la componente core. A fronte di questi importanti dati, Wall Street termina appena sopra la parità (Nasdaq +0.15%; S&P500 +0.18%) anche se la seduta è stata notevolmente volatile. Infatti, le vendite iniziali in risposta ai Nonfarm Payrolls sono state poi recuperate sulla debolezza dei pmi sui servizi.
Monetary Policy
EUROPA
In Europa i pmi manifatturieri sono risultati in tendenziale miglioramento benché rimangano al di sotto della soglia che separa la crescita dalla contrazione. Nel dettaglio quelli dell’eurozona sono saliti nel mese di dicembre a 44.4 da 44.2 di novembre.
Anche i pmi sui servizi sono stati visti in miglioramento, e oltre alle attese, a dicembre.
Lato inflazione, l’indice dei prezzi al consumo è risalito al 2.9% su base annuale a dicembre, in linea con il consenso.
USA
In America i dati macro hanno sottolineato come il mercato del lavoro sia ancora tonico. Le buste paga non agricole sono risultate in aumento a 216mila unità a dicembre contro una stima degli analisti molto più contenuta a 175mila unità. Le richieste iniziali di sussidio infine in diminuzione a 202mila unità da 220mila.
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La prima settimana dell’anno ha visto il diffondersi di un atteggiamento più prudente da parte degli investitori dopo i rialzi che hanno contraddistinto il fine anno scorso. Sicuramente i driver di mercato sono stati i diversi dati macroeconomici spalmati durante i quattro giorni di contrattazione. La lettura delle buste paga non agricole dimostra nuovamente come il mercato del lavoro statunitense goda di un ottimo stato di salute mentre i dati relativi ai pmi evidenziano segnali di marginali rallentamento dell’economia USA.
Diffuse sono state le prese di profitto sui mercati azionari globali. A guidare le perdite, nell’ordine dei tre punti percentuali, sono l’indice tech Nasdaq e l’indice delle mid-cap Russell 2000. Minori i ribassi sui listini europei, attorno al -1%.
Sul fronte obbligazionario si è assistito ad un rialzo dei tassi governativi, con il treasury a dieci anni in salita di 17 bps a 4.05% e il pari durata tedesco di 13 bps a 2.16%.
Infine, sul fronte valutario si rafforza il biglietto verde con il cambio eurodollaro a 1.094.
Per quanto riguarda le nostre linee di gestione, le linee a composizione prettamente azionaria hanno chiaramente sofferto il trend ribassista della settimana, contenendo però i ribassi.