Markets

Lunedì

Inizio di settimana che coincide con il Martin Luther King Day e che quindi vede i mercati azionari e obbligazionari statunitensi chiusi per festività. Nella nottata la Banca Popolare Cinese, a sorpresa, ha mantenuto i tassi di riferimento di medio termine al 2.50%. Sempre sul fronte asiatico, continua il rally dell’azionario giapponese, con il Nikkei in rialzo dell’1.50% sulla prospettiva di una Bank of Japan ancora ultra-accomodante. Deboli i listini europei, con perdite generalizzate attorno al mezzo punto percentuale, dopo che la produzione industriale dell’eurozona su base annuale nel mese di novembre è scesa più delle attese a -6.8%.

Martedì

Dopo il giorno di chiusura per festività, comincia la settimana borsistica anche per Wall Street. Gli indici di New York, durante la seduta di scambi, hanno sofferto il forte rialzo sui rendimenti dei tassi governativi, con il treasury a dieci anni in risalita di 11 bps a quota 4.066%. L’indice tecnologico Nasdaq è stato l’unico a chiudere attorno alla parità, mentre più pesanti S&P500(-0.37%) e Dow Jones (-0.60%).  In notevole flessione anche l’indice delle small cap Russell 2000 (-1.21%), maggiormente sensibile al rialzo tassi. Persiste invece il trend ribassista sui listini del Vecchio Continente, con l’indice Euro Stoxx 50 in arretramento dello 0.22%.

Mercoledì

Giornata nella quale diversi sono gli appuntamenti macroeconomici attesi dal mercato. L’indice dei prezzi al consumo dell’eurozona, come da previsioni, si è assestato, su base annuale, al 2.9% nel mese di dicembre. Stabile anche la componente core al 3.4%. A catturare l’attenzione degli investitori è stata però la lettura del CPI britannico che, su base annuale, è risalito nel mese di dicembre al 4.0% contro un consenso stimato dagli analisti del 3.8%. In aumento più delle attese anche la componente core al 5.1%. La brusca risalita dell’indice dei prezzi del Regno Unito ha nuovamente posto interrogativi sulle tempistiche e sulla dimensione dei tagli dei tassi da parte delle banche centrali. La risposta dei mercati, su scala globale, è stata negativa: i principali listini europei sono scesi dell’1%, mentre più contenute le perdite di Wall Street, attorno al mezzo punto percentuale.

Giovedì

Durante la mattina, la pubblicazione della trimestrale del colosso taiwanese dei semiconduttori TSMC ha evidenziato ricavi e profitti migliori delle aspettative anche grazie alla spinta derivante dalla domanda di chip da parte di Nvidia.  La notizia ha contagiato positivamente i listini azionari. L’indice tecnologico Nasdaq ha sovraperformato i listini newyorkesi chiudendo a +1.50%, mentre anche le borse europee rimbalzano con l’indice Eurostoxx 50 a +1.15%.

Venerdì

Fine settimana ancora negativo per il Dragone Rosso, con l’indice Hang Seng che cede oltre lo 0.50%, portando la performance da inizio anno a -10%. Negli Stati Uniti, le vendite di case esistenti sono scese, su base mensile, dell’1% nel mese di dicembre, assestandosi a 3.78 milioni contro una previsione di 3.82 milioni. Wall Street ha continuato il trend positivo della scorsa giornata, trainata dai titoli tecnologici (Nasdaq +1.95%; S&P500 +1.23%). Sul fronte obbligazionario, si è assistito ad un movimento di appiattimento della curva dei rendimenti americani, cosidetto bear flattening, con i tassi a breve in aumento di 5 bps.

Monetary Policy

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da alcuni importanti dati macroeconomici. In particolare, l’uscita del dato sulle vendite al dettaglio, risultato maggiore delle attese, e una lettura al rialzo dell’indice dei prezzi al consumo britannico ha posto nuovamente dubbi in merito alle tempistiche e alla dimensione di eventuali tagli dei tassi da parte di Fed, Bce e Bank of England. In seguito a tali dati, i tassi governativi sono risultati in rialzo con il rendimento del treasury decennale in risalita di 18 bps a quota 4.12% e il bund di pari durata in risalita di 16 bps a 2.34%.

Per quanto riguarda i mercati azionari, Wall Street è riuscita a chiudere la settimana in territorio positivo grazie al recupero delle ultime due giornate (Nasdaq +2.86%; S&P500 +1.17%). Deboli invece i listini europei, con l’indice di riferimento Euro Stoxx 50 che cede lo 0.70%. In difficoltà i mercati emergenti (-2%), i quali risentono delle problematiche cinesi dopo che la lettura del Pil, sebbene in recupero, è risultato minore delle aspettative non fornendo sufficienti garanzie agli investitori.

Sul fronte valutario, il cambio eurodollaro chiude a 1.0898.

Le nostre linee di gestione hanno tratto parziali benefici dalla settimana sui mercati. La linea a single stocks Chronos continua ad essere favorita da un’esposizione nei confronti dell’azionario statunitense, in particolare del comparto tecnologico. Stabili le linee obbligazionarie.