Markets

Lunedì

Dopo la complessa settimana post-elezioni, i listini europei cominciano con il piede giusto Eurostoxx 50 +0.85%), in una giornata priva di rilevanti spunti macro. Oltreoceano, in verde anche Wall Street (Nasdaq +1.25%; S&P500 +0.8%; Russell 2000 +0.8%), guidata sempre dal comparto tecnologico. Inoltre, a favorire, il positivo inizio di settimana, alcune dichiarazioni del membro della Fed Barkin, il quale ha sottolineato come, dovessero confermarsi le previsioni economiche, allore un taglio dei tassi entro fine anno sarebbe opportuno.

Martedì

Diversamente dalla prima seduta della settimana, oggi sono in programma diversi appuntamenti macroeconomici. Nel corso della nottata, la Royal Bank of Australia, come da previsioni della vigilia, ha mantenuto fermi i tassi di riferimento al 4.35%, citando un’inflazione che, seppur in rallentamento, risulta ancora elevata e sopra il target stabilito. In mattinata, la lettura dell’indice dei prezzi al consumo dell’eurozona finale di maggio ha confermato il dato preliminare, assestandosi, su base annuale, al 2.6%. In linea anche la core al 2.9%. In America, invece, le vendite al dettaglio di maggio hanno deluso le aspettative, uscendo allo 0.1%, contro una stima dello 0.3%. In aumento oltre le previsioni la produzione industriale di maggio, uscita allo 0.9%. Lato mercati, dopo il buon inizio di settimana, continuano i progressi dei listini europei (Eurostoxx 50 +0.70%), mentre marginalmente positiva Wall Street.

Mercoledì

Giornata che vede la chiusura di Wall Street per festività. L’unico dato rilevante di giornata è l’inflazione nel Regno Unito di maggio che, su base mensile, è risultata inferiore alle attese, con un aumento dello 0.3%, contro una stima di 0.4%. Chiaramente, con la chiusura americana, i volumi di scambio sono ridotti. Deboli pertanto i listini europei, con cali diffusi attorno al mezzo punto percentuale.

Giovedì

Giornata densa sia di rilevanti dati macro che di appuntamenti legati alle banche centrali. Nel corso della mattinata, la Banca Nazionale Svizzera ha optato per un ulteriore taglio di 25 bps portando il tasso di riferimento all’1.25%. Diversamente, la Norges Bank (Norvegia) e la Bank of England hanno lasciato fermi i tassi, rispettivamente al 4.50% e al 5.25%. Quest’ultima ha definito la decisione come “opportunamente equilibrata” e con un voto 7 a 2. Le decisioni di politica monetaria hanno avuto chiaramente ripercussioni in ambito valutario, con il dollaro tornato a 1,07 contro euro. Oltreoceano, pressoché in linea le richieste iniziali di sussidio mentre in calo maggiore delle attese i Building Permits di maggio. A fronte dei dati e al rientro dalla festività, chiude in rosso Wall Street, trainata al ribasso dal comparto tech, in particolare dai semiconduttori (S&P500 -0.25%; Nasdaq -0.80%). Tonici invece i listini del Vecchio Continenti, con progressi nell’ordine del punto percentuale.

Venerdì

Ultima seduta della settimana che comincia con la lettura dei pmi europei preliminari di giugno. In numeri sono in larga parte negativi: sotto le attese sia il manifatturiero che i servizi in Francia, mentre drasticamente in calo il manifatturiero tedesco, uscito a 43.4, contro una previsione di 46.4. All’opposto invece i numeri americani con sia il manifatturiero che i servizi in progresso oltre le attese, con questi ultimi addirittura a quota 55.1. Fronte mercati, in una seduta volatile per via del Quad Witching (giorno in cui scadono futures e opzioni su indici e azioni), termina in marginale calo Wall Street. Maggiore invece il calo sui listini europei (Eurostoxx 50 -1%), sui quali pesano i cattivi valori dei pmi.

Monetary Policy

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da importanti dati macroeconomici e da diversi appuntamenti legati alle banche centrali. La Swiss National Bank ha optato per un ulteriore taglio di 25 bps, portando il tasso di riferimento all’1.25%. Diversamente, hanno mantenuto i tassi invariati la Bank of Australia, la Norges Bank e la Bank of England. Tra i dati macroeconomici, invece, gli indicatori pmi sono risultati in flessione nella zona euro, in particolar modo il manifatturiero tedesco. All’opposto tonici quelli statunitensi, con sia il manifatturiero che i servizi che si mantengono in ampio territorio di espansione.

Sui mercati, soprattutto quelli europei, il sentiment permane prudente, con l’incertezza politica legata alle prossime elezioni francesi che permane il tema centrale.

A livello azionario, contenute le performance a Wall Street, mentre i listini europei hanno ottenuto progressi tra l’1% e il 2%.

Sul fronte obbligazionario, dopo l’importante fight to quality della precedente settimana, i tassi governativi non hanno subito grossi movimenti, con il bund a dieci anni in rialzo di 5 bps e il treasury di pari durata di 3 bps.

In campo valutario, continua a rafforzarsi il biglietto verde contro la moneta unica, con il cambio eurodollaro sceso sotto l’1.07.

Per quanto riguarda le nostre linee di gestione, quelle a componente azionaria, hanno mostrato buoni progressi, con la Chronos che si trova sui massimi YTD. In recupero anche la In Germany, dopo la discesa del mercato. Positive anche le linee bilanciate.