Markets

Mercati finanziari

Lunedì

Avvio di settimana sulla pari per i mercati finanziari europei che rimangono stabili per tutta la seduta. Apertura di rimbalzo per Wall Street che dopo un avvio contrastato ha stabilito con l’S&P 500 il nuovo record. Bene le trimestrali che proseguono ben al di sopra delle aspettative.

Martedì

Giornata positiva per i listini europei che nonostante la chiusura negativa dell’Asia hanno guadagnato mediamente mezzo punto percentuale. Bene anche l’apertura di Wall Street ma dopo un avvio sopra la pari, gli indici hanno ritracciato sui livelli del giorno precedente.

Mercoledì

avvio di seduta negativo dei mercati finanziari, i primi segnali di rallentamento arrivano proprio dalla Germania, la quale nel premarket ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2021. Nel mese di aprile, avevano stimato una crescita del 3,5%, mentre ora la soglia si è ridotta al 2,6%. Il rallentamento sarebbe dovuto dai problemi nelle catene di approvvigionamento. In chiusura il sentiment ha spinto in territorio negativo tutti i listini, europei e non.

Giovedì

avvio sulla pari in attesa dei dati macro e della conferenza della BCE. Nonostante la spinta inflazionistica si sia dilagata in Europa, i toni del Presidente Christine Lagarde sono risulti piuttosto Dovish, rettificando la temporaneità di questo aumento dei prezzi al consumo. Non facendo trapelare alcuna informazione sul rialzo tassi, la pressione sulla riunione di dicembre, cruciale per la fine del PEPP, è aumentata esponenzialmente. Alla mancata notizia, il mercato ha comunque reagito con un rafforzamento del dollaro a fronte di un rialzo dei tassi (BTP +10 bps). Nel frattempo, le borse americane hanno trovato un rimbalzo sulla giornata precedente con i tecnologici a guidare la risalita (NASDAQ +1.39%) e l’S&P 500 a fissare un nuovo record (+0,98%).

Venerdì

sulla parità per i listini europei, all’indomani della conferenza della BCE, la pubblicazione del dato sul CPI non tranquillizza gli investitori. L’aumento dell’indice dei prezzi al consumo da 1,9% al 2,1%, va a delineare uno scenario inflattivo non così temporaneo. I tassi nonostante le dichiarazioni della Lagarde hanno iniziato ad aumentare con i periferici a guidare il movimento; il BTP a 10 anni ha strappato oltre 20 basis point mentre più contenuto, ma sempre importante, il movimento del BUND a 10Y (+7bps). Negli States la pubblicazione delle trimestrali di Amazon e Apple ha contribuito a un picco di volatilità con il mercato che si vede due dei 5 titoli FAANG, perdere oltre 4 punti percentuali nel premarket. La seduta è stata caratterizzata da molta volatilità ma ciò nonostante Wall Street, supportata dai bancari, è riuscita a chiudere la giornata in pari.

Single stocks

APPLE, la mela amara di cupertino: nella serata di giovedì, il colosso americano ha riportato i dati relativi al terzo trimestre con un fatturato di 83,4 miliardi di dollari, al di sotto del consensus di 84,7 mld $. Quest’anno la crescita è stata pari al 29%, ma a contribuire al risultato sono state le vendite del nuovo iPhone, non presenti nell’anno precedente. Nonostante l’EPS sia risultato tutto sommato in linea con le attese, il titolo ha perso oltre 5,3% nel premarket.

AMAZON, attese non disponibili: nella giornata di giovedì il colosso ha riportato i dati relativi al terzo trimestre mancando, non di poco, le aspettative. Nonostante l’aumento delle revenue, l’utile è risultato pari a 3,2 mld $, circa la metà rispetto all’anno precedente. Inoltre, ad alimentare le preoccupazioni sono state le stime per il 4Q in diminuzione rispetto a quelle degli analisti.  I mercati finanziari hanno punito il titolo con un -4% nell’Afterhours.

Monetary Policy

La settimana passata è stata una settimana ricca di dati Macro, i dati relativi alla Conference Board Consumer confidence, hanno battuto le aspettative di oltre 5 punti e si sono rivelati superiori anche in relazione al dato passato, rivisto. Sempre negli Stati Uniti, le Wholesale Inventories di settembre, sono rimaste in linea con le attese mentre la diminuzione degli ordini di Beni durevoli è stata inferiore rispetto alle attese.

Europa

Nella giornata di giovedì hanno tenuto banco i dati europei con i tassi d’interessi invariati, d’altronde nessuno si attendeva alcun cambiamento. A stupire invece è stato il dato sul CPI europeo su base annua risultato in aumento rispetto alle aspettative (1,9%).

USA

Sul fronte statunitense continuano a rimanere positivi i dati relativi al mercato del lavoro con le richieste di sussidio in diminuzione ai minimi da inizio anno. In leggero rallentamento la rilevazione sul GDP annualizzato su base trimestrale il quale ha mancato di oltre mezzo punto percentuale le aspettative.

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana passata è stata caratterizzata dalla fase centrale dell’Earning Seasons con risultati che hanno continuato ad essere molto buoni. Oltre l’80% delle aziende ha battuto le stime di EPS ma per contro la sorpresa media è diminuita tornando al di sotto della soglia del 10%. L’S&P 500 ha fissato nuovi record ma con variazioni sempre più marginali e con due colossi come Amazon ed Apple che hanno mancato le aspettative e rivisto quelle del 4Q.

Europa

In Europa le parole del presidente Christine Lagarde non hanno convinto gli investitori, che al posto di rallentare la corsa dei tassi l’hanno alimentata causando picchi di volatilità e spikes sul fronte obbligazionario. La reazione del mercato ha innescato un crollo del € con conseguente ascesa dei tassi core e periferici (BTP 10Y +23bps). Per contro la fiammata di volatilità non si è riversata sul mercato azionario europeo, il quale è rimasto stabile e sui massimi.

Evergrande

Sul fronte asiatico continua il periodo di grazia per EVERGRANDE che con il pagamento di un’altra cedola, ha scampato il default, rimane comunque alta la pressione sull’istituto e sull’intero comparto.

USA

In America, i dati sul mercato del lavoro continuano a supporto dell’economia palesando una situazione prospera nonostante alcune questioni politiche. Nella settimana passata la curva dei tassi statunitense si è riposizionata con il decennale rientrato nel range 1.550 / 1.600. Al contrario in Europa, i tassi hanno seguito nella giornata di mercoledì il movimento al ribasso del Treasury 10Y, movimento che si è riassorbito e invertito nelle due sedute successive.

Nonostante la volatilità sul mercato obbligazionario e valutario, la settimana passata ha segnato positivamente le nostre linee di gestione a composizione azionaria, che si sono riportate sui massimi di periodo, chiudendo il secondo miglior mese dell’anno. Sottotono, ma in linea con il mercato, le linee obbligazionarie che hanno patito il rialzo dei tassi. Nota di merito, invece, per il fondo obbligazionario SCM Stable Return che, grazie ad opportune coperture, rimane stabile sui massimi storici.

La nostra linea PIR continua ad avere un andamento fortemente positivo, di molto superiore al principale indice di mercato MIB e agli indici dei mercati finanziari di riferimento Small Cap. Il recente IPO Reti è stato il top performer, su del 67% nel mese e del 251% sul suo prezzo di IPO a settembre dello scorso anno. La nostra top holding EdiliziAcrobatica è salita del 51% e si mantiene sui massimi. PIteco e Doxee, in crescita rispettivamente del 27% e del 22%, completano l’elenco degli aumenti di prezzo di oltre il 20%. Piccolo è l’elenco dei rendimenti negativi, con Longino & Cardenal, in calo del -9% nel mese ma +46% da inizio anno, e la recente IPO Giglio.com, in calo del -4% e del -7% dal suo prezzo IPO di luglio. Rimangono comunque positive le nostre prospettive per il resto dell’anno e oltre.

Ritratto Lagarde