Markets
Riprende l’appuntamento con l’Analisi dei mercati finanziari.
Riassumendo, nel mese di agosto è possibile distinguere le due fasi che hanno caratterizzato l’andamento dei mercati finanziari. Il rialzo dell’azionario iniziato a luglio si è esaurito verso la metà del mese di agosto capitolando sui timori di politiche monetarie più aggressive e sulle problematiche della crisi energetica europea. In questo contesto la valuta europea ha gradualmente perso terreno finendo, verso la fine del mese, al di sotto della parità. Sul fronte obbligazionario il mese di agosto ha rappresentato un mese di riposizionamento con un rialzo della curva tedesca di oltre 70 bps. In America alla vigilia di Jackson Hole, il Treasury americano a 10 anni ha superato il 3% e nei giorni successivi si è attesto al 3.30%.
In generale, l’inasprimento delle politiche monetarie e il deterioramento della crisi energetica europea hanno caratterizzato, negativamente, l’andamento dei mercati.
Venendo alla settimana passata:
Lunedì
Avvio di settimana sulla scia del simposio di Jackson Hole terminato venerdì. Ciò che emerge è una FED irremovibile sulla volontà di riportare l’inflazione al target, anche a discapito di dover ridurre la domanda. Inoltre, come sottolineato dallo stesso Powell, l’economia è in rallentamento rispetto al 2021 ma è ancora robusta. La seduta odierna si è svolta con l’Europa in catch up rispetto alla chiusura di venerdì Eurostoxx 50 -0.92%, niente rimbalzo per Wall Street.
Martedì
In Europa la crisi energetica è al centro di mercati e politica. Secondo quanto riportato dal Ministro dell’economia tedesco si starebbe lavorando ad un price cap sul prezzo del Gas. La Von Der Leyen ha annunciato nella giornata odierna il raggiungimento dell’80% di riserve di Gas. Notizia che ha dato sollievo all’azionario europeo. A Wall Street i dati sui prezzi delle case in rallentamento, hanno fatto da driver al ribasso incalzati dalle dichiarazioni del membri della FED e dalla risalita dei tassi S&P 500 -1.10%.
Mercoledì
Chiusura di mese caratterizzata dalla pubblicazione dei dati sull’inflazione europea. La componente core è cresciuta al 4.3% (vs 4.1% Estimates). Il dato aggregato ha superato il 9%. A fronte di questi dati alcuni membri della Banca Centrale Europea hanno aumentato la pressione sul rialzo previsto per settembre. Il mercato ha reagito con un ulteriore ribasso, Eurostoxx 50 -1.25%, mentre Wall Street ancora affossata dallo spettro recessione.
Giovedì
Avvio di seduta sottotono per l’Europa. In America i buoni dati sul mercato del lavoro hanno spinto i rendimenti, i quali prezzano una FED ancora più hawkish. Il $ ha proseguito la sua corsa apprezzandovi contro l’euro e portando il cambio sotto la parità. In chiusura Eurostoxx 50 -1.72%, S&P 500 -0.78%.
Venerdì
Chiusura di settimana all’insegna della correzione. Dopo una settimana particolarmente pesante sui mercati finanziari, la seduta di venerdì si è svolta con tono positivo supportata dai dati macro americani. Il recupero ha visto l’Eurostoxx 50 guadagnare oltre due punti e mezzo con la piazza di Francoforte in rialzo di oltre tre punti. Dopo la chiusura europea, Wall Street ha registrato una forte inversione perdendo quanto guadagnato e chiudendo in territorio negativo.
Monetary Policy
EUROPA: CPI ALLE STELLE
In Europa la settimana si è avviata con i dati sull’economic e consumer confidence, entrambi sottotono. A seguire il CPI tedesco è risultato essere in linea con le attese mentre in Francia è addirittura diminuito. In Italia si è raggiunto un nuovo massimo e il dato aggregato europeo si è attestato al 9.1% con la componente core in rialzo al 4.3%.
Degno di nota il Producer Price Index italiano al 45.9%.
Le rilevazioni di S&P circa i PMI del settore manifatturiero europeo hanno riportato una situazione stazionaria.
AMERICA: LAVORO SOLIDO
In America il Conference Board Consumer Confidence è risultato in netto miglioramento: 103.2 vs 95.7. Sul mercato del lavoro i dati relativi ai sussidi e ai nonfarm payrolls hanno mostrato una situazione stabile e solida confermando le parole di Powell circa un mercato del lavoro solido.
Sul fronte produttivo i Factory Orders sono risultati in diminuzione rispetto a giugno di circa 3 punti percentuali. Al contempo i durable goods orders sono rimasti stabili (-0.1%)
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
In generale la settimana passata è stata caratterizzata dalla presa di coscienza dell’inasprimento delle politiche monetarie. In America la due giorni di Jackson Hole ha chiarito la posizione della FED mentre i dati sul CPI europeo hanno mosso le attese sul prossimo rialzo della BCE previsto l’8 di settembre.
Sul fronte mercati la settimana è stata caratterizzata da una forte debolezza dell’azionario, attenuata solamente nella seduta europea di venerdì. A Wall Street gli indici hanno perso oltre tre punti percentuali mentre le piazze europee sono riuscite a chiudere la settimana in pari.
Sul fronte obbligazionario è proseguito il rialzo delle curve con i core a guidare il movimento (TREASURY +14BPS), stabile lo SPREAD BTP-BUND.
In generale, le nostre linee di gestione hanno subito il movimento dell’Equity anche se grazie al sottopeso azionario i differenziali con i benchmark si sono allargati. Sul fronte obbligazionario la situazione risulta complicata e in balia delle scelte di politica monetaria.