Markets
Lunedì
Avvio di settimana all’insegna della debolezza. La chiusura di venerdì di Wall Street pesa sui listini europei appesantiti dai dati sul settore manifatturiero pubblicati nella mattinata (vdi. Monetary Policy). Nel primo pomeriggio le notizie circa la marcia indietro da parte dell’amministrazione Truss sul piano di sgravi fiscali, hanno fatto scendere i rendimenti sia nel Regno Unito che in Europa. Nel pomeriggio, il dato sull’ISM Manufacturing in calo, ha comportato una forte correzione dei rendimenti (-20bps sulla curva americana), lasciando spazio all’azionario (S&P 500 +2.59%; NASDAQ +2.36%).
Martedì
Seduta anomala quest’oggi. Dopo mesi di retorica sull’aggressività delle banche centrali, la scelta della Bank of England di fare QE sulla parte lunga della curva, la scelta della Bank of Australia di rialzare i tassi di 25bps al posto di 50 bps e la divergenza di opinioni all’interno della Federal Reserve, hanno causato un cambio di stance secondo cui il processo di Tightening potrebbe essere meno aggressivo di quanto previsto. Neanche a dirlo, indici in rally (Eurostoxx 50 +4.26%, S&P 500 +3.06%) e € verso la parità.
Mercoledì
Giornata di ritracciamento sui mercati. I dati PMI per il settore terziario e composito tornano a pesare sui listini europei. Sul fronte ucraino le riconquiste messe a segno da parte dell’esercito ucraino avrebbero messo in difficoltà il Cremlino. Secondo indiscrezioni, lo stesso starebbe valutando lo stato di guerra e l’applicazione della legge marziale. Inoltre, a ciò si sono aggiunte le notizie circa il possibile taglio di 2 milioni di barili al giorno da parte dell’OPEC+. Marginalmente negativi gli indici azionari, in chiusura Eurostoxx 50 -1.05%.
Giovedì
Giornata dei rendimenti. Quest’oggi il peggioramento del quadro macro, con il downgrade dell’outlook del Regno Unito, ha fatto da monito per tutte le economie del continente costringendo i tassi a salire. Negativo l’azionario, appesantito in Europa dalle banche. In recupero il $.
Venerdì
Chiusura di settimana caratterizzata dalle dichiarazioni del Presidente Biden circa la reale minaccia nucleare russa. In questo contesto, il mercato ha fattorizzato la debolezza derivante anche dalle dichiarazioni dei membri della FED e della BCE. La retorica non sembra cambiata. Chiusura in rosso per i principali indici, europei e US (Eurostoxx 50 -1.69%, S&P 500 -2.80%).
Monetary Policy
EUROPA: MANIFATTURIERO IN RALLENTAMENTO, ACCELERA IL PPI
Durante la settimana passata sono stati pubblicati di dati PMI relativi al settore manifatturiero. Ciò che è emerso è un deterioramento della situazione, più accentuato in Germania. Stabile il dato francese e in miglioramento quello italiano. Nel complesso il dato europeo è risultato stabile.
Per quanto riguarda il settore terziario e composito, la rilevazione ha mostrato un marginale peggioramento in entrambi i settori.
Infine, il Producer Price Index europeo è risultato in linea con le attese al 43.3% su base annua.
AMERICA: DATI SUL LAVORO STUPISCONO
In America la settimana è iniziata con il dato PMI sul settore manifatturiero in miglioramento rispetto alle attese. Al contrario, il settore terziario è risultato in netto peggioramento nella rilevazione ISM. Sul fronte economico i Factory Orders e i Durable Goods Orders sono risultati in linea con le attese.
Leggermente in peggioramento le richieste di sussidi. Ciò che ha mosso il mercato è stato il dato relativo ai Nonfarm Payrolls usciti in diminuzione ma superiori a quanto stimato dal mercato.
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata da un presunto cambio di stance da parte delle principali banche centrali. I segnali a supporto di un tightening più accomodante sono arrivati. In primis dalla scelta della BOE di avviare un temporaneo QE sulla componente lunga della curva. In secundis dalla scelta della Bank of Australia di rialzare i tassi di un quarto di punto al posto di 50 bps. Infine dalla notizia rilasciata dalla Fox News secondo la quale il board della Federal Reserve sarebbe diviso sulle misure di Over Tightening che stanno mettendo in atto.
A fronte del cambio di narratoria i rendimenti, guidati dalla curva inglese hanno messo a segno un rapido ritracciamento verso il basso favorendo il rimbalzo del mercato azionario. Nelle sedute di lunedì e martedì gli indici S&P 500 e il NASDAQ hanno generato una performance del +5.65% e del +5.50%. In Europa l’Eurostoxx 50 ha segnato un +5.00%.
Sul fronte valutario dopo due sedute che hanno portato l’€ prossimo alla parità, il $ si è rafforzato. Il cambio è tornato a 0.9750.
Sul fronte obbligazionario dopo un avvio di settimana all’insegna del rialzo, le curve dei tassi sono tornate sui livelli di inizio settimana, Treasury 10 anni +5bps.
In generale, le nostre linee di gestione hanno beneficiato del rimbalzo sul mercato azionario. Sul fronte obbligazionario la situazione continua ad essere complicata. Sarà cruciale monitorare i dati sul Consumer Price Index americano attesi per giovedì.