Markets
Lunedì
Avvio di settimana influenzato dalla debolezza del petrolio. Le indiscrezioni secondo cui l’OPEC vorrebbe aumentare la produzione in caso di embargo sulla componente russa, ha generato un crollo del prezzo di circa 6 punti percentuali. Il mercato ha visto gli indici americani perdere terreno con il Tech particolarmente pesante (NASDAQ -1.06%). Più resilienti le piazze europee ad eccezione di Milano che è stata impattata dallo stacco dividendi.
Martedì
Commodities in recupero supportate dal ritracciamento del petrolio. Sul fronte azionario dopo un avvio incerto Wall Street ha fornito supporto al mercato con il dollaro in contrazione e i rendimenti in diminuzione. In chiusura S&P 500 +1.36%.
Mercoledì
Giornata influenzata dalla pubblicazione dei dati PMI (vdi. Monetary Policy). Sul mercato la seduta ha visto i principali indici europei avanzare supportati dai positivi dati macro. In America il rallentamento del settore manifatturiero ha incredibilmente fatto tirare un sospiro di sollievo al mercato. La diminuzione delle probabilità di una Fed aggressiva, ha fatto diminuire i rendimenti e portato l’azionario in verde (S&P 500 +0.59%).
Giovedì
Giorno di chiusura in America a fronte della festa del Ringraziamento. In Europa la seduta si è svolta senza particolari tematiche chiudendo la giornata in positivo (Eurostoxx 50 +0.39%).
Venerdì
America ancora parzialmente chiusa a fronte del ponte del Thanksgiving. In Europa ritracciamento dei rendimenti core con il BUND in risalita verso il 2.00%. Stabile l’azionario.
Monetary Policy
EUROPA
Nella settimana passata in Europa sono stati pubblicati i dati PMI. I dati aggregati per l’eurozona sono risultati in netto miglioramento rispetto alle attese. Ciò che ha stupito maggiormente è stato il settore manifatturiero. Oltre a battere le stime, quest’ultimo è risultato in miglioramento anche sul dato precedente.
Sul fonte inflazionistico, il dato relativo al Price Producer Index tedesco è risultato inferiore alle attese, scendendo al 34.5% su base annuale.
In miglioramento anche la fiducia dei consumatori che, seppur il dato rimanga negativo, si registra un miglioramento.
AMERICA
In America i dati del giovedì hanno fornito diversi spunti sul fronte economico. I durable goods order si sono attestati in crescita all’1%. I dati PMI al contrario hanno mostrato un rallentamento. In particolare sul settore manifatturiero, il quale è sceso sotto la soglia dei 50.0.
Sul fronte mercato del lavoro le richieste di sussidio iniziali sono aumentate a 240K, sui massimi da giugno. Stabili le richieste di sussidio.
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata dal Thanksgiving e dalla debolezza del petrolio. I timori di una più bassa domanda a fronte di una possibile recessione e le indiscrezioni circa un aumento della produzione, hanno causato nella giornata di lunedì il crollo del prezzo del petrolio.
In Europa i dati macro, migliori delle attese, hanno permesso un recupero dell’azionario e un rafforzamento della valuta.
Sul fronte obbligazionario i tassi sono stati influenzati dal cambio di stance delle banche centrali (BCE e FED). Secondo indiscrezioni, nella riunione di dicembre, aumenteranno i tassi di riferimento di 50 bps al posto di 75bps. Tale cambio ha fatto scendere i rendimenti governativi di 15 bps in America e di 10 bps in Europa (BUND).
Contestualmente,, sul fronte valutario il dollaro si è indebolito contro l’€ riportandosi sopra l’1.04.
In generale, le nostre linee di gestione hanno beneficiato del movimento dell’azionario. Sul fronte obbligazionario nonostante la settimana positiva la situazione continua ad essere complicata. Questa settimana sarà cruciale monitorare i dati sul CPI mercato del lavoro statunitense.