Markets
Lunedì
Avvio di settimana turbolento per i mercati. Nel weekend le autorità svizzere sono intervenute in un salvataggio verso Credit Suisse. L’operazione si è svolta attraverso l’acquisizione da parte di UBS del concorrente elvetico. Ammontare complessivo di 3bln di franchi svizzeri e attraverso una garanzia statale di 9 miliardi contro perdite e una linea di liquidità di emergenza di 100 miliardi. Nell’operazione è stato inoltre previsto l’azzeramento di 16.7 miliardi di debito subordinato (Additional Tier 1) sovvertendo la gerarchia equity/bond. Infatti gli azionisti, nonostante abbiamo perso il 70% del proprio patrimonio, hanno comunque ottenuto qualcosa, al contrario degli obbligazionisti subordinati che hanno visto i propri investimenti andare a 0. Come spiegato in una nota, la FINMA (autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari) ha esercitato la facoltà di azzerare il debito sulla base delle norme (svizzere) vigenti. Immediatamente, la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve, hanno voluto rassicurare il mercato sul fatto che questa operazione non è contemplata dalle proprie normative e che si tratta di un caso limitato alla regolamentazione elvetica.
Sul mercato i rendimenti governativi sono diminuiti a fronte di uno scenario più complicato del previsto. Come ci si poteva immaginare, gli spread di credito si sono allargati e contestualmente l’azionario bancario è stato il più venduto (Eurostoxx 50 -1.26%).
Martedì
Le rassicurazioni arrivate dalle principali banche centrali circa “il caso svizzero”, hanno fornito ai mercati fiducia a sufficienza per un rimbalzo guidato dai bancari. Bene la piazza di Milano che guadagna il +2.53%. Euro in rafforzamento.
Mercoledì
In serata ‘attesa’ la FED. Il mercato è partito con tono positivo e rendimenti in diminuzione. Nella serata la Federal Open Market Committee ha annunciato il rialzo di 25 bps portando i tassi di riferimento al 5%. Dallo statement è emerso che il mercato del lavoro risulta stabile mentre l’inflazione, che fino allo scorso meeting era in diminuzione, si è rivelata più persistente del previsto. Powell ha inoltre dichiarato che i problemi bancari sono isolati ma che se non trattati avrebbero potuto danneggiare l’intero sistema. Inoltre, ha ammesso di aver preso in considerazione una pausa dai rialzi ma, a fronte dei dati macro, il consiglio ha optato per 25 bps. In serata il segretario al tesoro Yellen ha dichiarato che al momento non hanno preso in considerazione una garanzia totale dei depositi. Il mercato che fino ad allora era positivo ha virato chiudendo in territorio negativo (S&P 500 -1.65%).
Giovedì
Apertura debole per l’Europa in simpatia con Wall Street. I rendimenti hanno proseguito, nonostante le dichiarazioni dei membri della BCE, a diminuire. Nella mattinata, la Bank of England ha rialzato i tassi di 25 bps ma ha fatto intendere che il processo di tightening ha quasi raggiunto il culmine. Alcuni membri avrebbero già voluto lasciare invariati i tassi. Nel pomeriggio la Yellen ha ritrattato la dichiarazione di ieri dicendo di lavorare su misure al fine di garantire i depositi. Marginalmente positivi i mercati.
Venerdì
Giornata caratterizzata dal ritorno di risk off dal settore bancario. Quest’oggi, fin dalle prime battute, si sono viste ingenti vendite sul titolo Deutsche Bank. Il titolo ha perso oltre 10 punti percentuali nella sola mattinata. La paura che la crisi si estenda anche a quelle banche ritenute sistemiche, ha affossato il settore trainando l’intero mercato. Nonostante la situazione sia molto differente da Credit Suisse, il mercato risulta molto sensibile alle problematiche del settore bancario. Dopo la chiusura europea, Wall Street ha recuperato chiudendo la seduta in positivo (S&P 500 +0.56%)
Monetary Policy
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata dal salvataggio di Credit Suisse e dal relativo azzeramento del debito subordinato. Questo ha comportato un sovvertimento del mercato obbligazionario rimettendo in discussione i principi di subordinazione, perlomeno in Svizzera.
In America la FED ha rialzato i tassi di 25 bps portandoli al 5% e lasciandosi aperta a diverse opzioni per il prossimo meeting. Il mercato, che fino ad allora aveva accolto di buon occhio la considerazione della FED alle condizioni finanziarie, è stato scosso dalle dichiarazioni del segretario al tesoro Yellen circa il tema delle garanzie sui depositi. Dichiarazione ritrattata il giorno successivo aggiungendo l’implementazione di strumenti a favore della liquidità delle banche.
In Europa, nel finale di settimana dopo un mancato rimborso su un Bond subordinato da parte di una piccola banca tedesca, il focus si è spostato su Deutsche Bank mettendo sotto pressione il titolo e facendo schizzare i CDS oltre i 500 bps.
In generale i vari eventi della settimana hanno scaturito un aumento della volatilità. Hanno messo così sotto pressione il settore bancario e hanno comportato un allargamento degli Spread di credito. Sul fronte azionario, Wall Street ha trainato il segmento chiudendo la settimana in positivo. Le nostre linee di investimento hanno beneficiato del movimento azionario.