Markets
Lunedì
Inizio di settimana che vede Wall Street chiusa per il Labour day. Positiva la borsa cinese con l’Hang Seng che registra un +2,5% spinto dal settore immobiliare. Piatti i listini europei con Milano che chiude sulla parità.
Martedì
Apertura in rosso per i principali listini europei, frenati dai deludenti dati arrivati dalla Cina. Il PMI servizi cinese è infatti risultato sotto le aspettative alimentando ancora le preoccupazioni di un rallentamento della crescita economica.
Al rientro dal Labour day, chiude in rosso la borsa americana (S&P500 -0,40%), appesantita dal rialzo dei prezzi petroliferi a seguito della decisione di Arabia Saudita e Russia di prolungare fino a fine anno il taglio della produzione di petrolio.
Mercoledì
Giornata nella quale l’attenzione dei mercati è rivolta all’uscita di importanti dati macro. Negative le borse europee appesantite dai Factory Orders tedeschi risultati in forte contrazione (-11,7% contro una stima di -4,3%). Piazza Affari la peggiore di giornata (-1,54%). Il dato Ism non manifatturiero americano, risultato oltre il consenso degli economisti, ha invece riacceso il timore di un possibile rialzo dei tassi. La risposta delle borse è stata negativa, con il Nasdaq che perde oltre l’1% e l’S&P500 che cede lo 0,70%. Sul fronte obbligazionario, salgono i rendimenti dei treasuries, con il due anni che arriva a rendere oltre il 5%.
Giovedì
Seduta negativa sui listini asiatici con l’Hang Seng di Hong Kong che chiude in perdita dell’1,30% a causa di una possibile flessione sulla bilancia commerciale. Contenute invece le perdite sui principali listini europei dopo che la crescita del PIL del secondo trimestre nell’eurozona è stata vista al ribasso.
Altra seduta negativa per Wall Street (Nasdaq -1%; S&P500 -0,4%) che paga le tensioni geopolitiche con la Cina e un mercato del lavoro risultato molto più robusto delle aspettative.
Venerdì
Fine settimana che vede la chiusura non programmata della borsa di Hong Kong a causa delle forti piogge cadute nella notte. In Europa i listini chiudono in parziale recupero mentre poco mossa Wall Street.
Monetary Policy
EUROPA
La scorsa settimana, in Europa, è stato pubblicato il dato sul PMI servizi. Il dato è risultato inferiore alle aspettative di mercato (47.9 contro una stima di 48.3).
In Germania il dato sui Factory Orders MoM per il mese di luglio si è attestato notevolmente sotto le attese del mercato, così come il dato della produzione industriale.
STATI UNITI
In America i Factory Orders hanno battuto le aspettative, mentre in linea il dato sui Durable Goods Orders. L’indicatore Ism non manifatturiero statunitense si assesta invece a 54.5, in crescita dal 52.7 di luglio e oltre il consenso degli economisti.
Il mercato del lavoro, infine, è risultato più tonico del previsto con le richieste iniziali di sussidio scese a 216 mila, al di sotto delle 233 mila attese dal mercato.
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
La settimana passata è stata caratterizzata da una fitta agenda macroeconomica e da una debolezza generalizzata sui mercati. Ad alimentare le tensioni sul mercato, i dati cinesi non hanno convinto gli analisti. In aggiunta la pressione derivante dal taglio della produzione dell’Arabia Saudita e della Russia ha fatto schizzare il Brent sopra i 90$ a barile.
Il mercato azionario ha registrato una settimana negativa sia in Europa che in America. Wall Street ha chiuso con il Nasdaq negativo dell’1,36% e l’S&P500 dell’1,29%.
Sul fronte obbligazionario, in Europa si è assistito ad un aumento di rendimenti ed un allargamento dello SPREAD BTP-BUND. In aumento anche i rendimenti in America (+9bps).
Sul fronte valutario si rafforza il biglietto verde.
In conclusione, le nostre linee di investimento a composizione obbligazionaria, sono risultate stabili. Mentre sul fronte azionario l’area investimenti ha ridotto l’esposizione sul settore industriale europeo a favore di un’esposizione verso l’America.