Markets
Lunedì
Inizia una nuova settimana nella quale diverse società tech riveleranno i propri conti per il primo trimestre dell’anno. In una giornata senza rilevanti catalizzatori macroeconomici, termina positiva Wall Street, con un overperformance dei titoli tecnologici (Nasdaq +1.02%; S&P500 +0.87%). In territorio verde anche le borse del Vecchio Continente (Eurostoxx 50 +0.40%).
Martedì
Differentemente da ieri, diversi sono gli appuntamenti macro osservati dal mercato. In mattinata, gli indicatori pmi europei preliminari per il mese di aprile hanno confermato le difficoltà del settore manifatturiero e il buono stato di salute dei servizi. Nel dettaglio, i dati dell’eurozona hanno sottolineato come il manifatturiero versi ancora in territorio di contrazione a 45.6 (exp 46.5), mentre i servizi in territorio di espansione a 52.9 (exp 51.8). La lettura dei pmi statunitensi è stata invece più soft delle previsioni, con il manifatturiero tornato il territorio di contrazione a 49.9, contro una previsione di 52, e i servizi scesi a 50,9, da 51.7. I dati deboli hanno comunque offerto supporto all’azionario, con Wall Street ancora in territorio decisamente positivo (Nasdaq +1.50%; S&P50 +1.20%; Russell 2000 +1.79%).
Mercoledì
Ieri sera, nel post market, Tesla ha inaugurato la stagione delle trimestrali delle cosiddette “Magnificent 7”, riportando utili e fatturato inferiori alle attese. Tuttavia, dalle dichiarazioni del Ceo Musk nella conferenza post-earnings, sono emerse novità in merito alla produzione di nuovi modelli già dall’inizio del 2025. Sicuramente, quest’ultimo fatto, ha favorito il rialzo del titolo (+12%). Nonostante il forte rally del produttore di veicoli elettrici, Wall Street chiude poco mossa, in attesa anche dei conti di Meta, Microsoft e Google. In marginale ribasso, invece, le piazze europee.
Giovedì
Giornata caratterizzata da rilevanti dati macroeconomici riguardanti gli Stati Uniti. Il rapporto sul prodotto interno lordo del primo trimestre ha visto, su base annuale, un netto calo, assestandosi all’1.6%, in discesa dal precedente 3.4% e al di sotto della previsione di 2.4%. Sul fronte mercato del lavoro, in discesa le richieste iniziali di sussidio, passate da 212mila unità a 207mila, nonostante la previsione di un aumento a 215mila. Lato mercati, in rosso i listini europei, con diffuse perdite attorno al punto percentuale. In calo anche Wall Street (Nasdaq -0.55%; S&P500 -0.46%), appesantita dalle forti vendite su Meta, dopo il rilascio della trimestrale.
Venerdì
Fine settimana positivo per l’azionario globale (Nasdaq +1.65%; S&P500 +1.02%; Eurostoxx 50 +1.37%), favorito anche da un atteso dato sull’inflazione (il Personal Comsumption Expenditures) uscito a marzo allo 0.3% su base mensile, in linea con le attese. A fornire ulteriore supporto ai listini il rally di Google e Microsoft dopo il rilascio delle trimestrali: il primo, in salita del 10%, ha battuto le stime sostanzialmente in tutti i parametri; il secondo, invece, ha superato le previsioni nei ricavi e nell’utile per azione.
Monetary Policy
CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
I driver della settimana appena trascorsa sono stati sicuramente i dati macroeconomici e l’uscita di alcune importanti trimestrali. Gli indicatori pmi europei hanno sostanzialmente confermato quanto già osservato in precedenza, ovvero solidi i servizi, ancora in territorio di espansione, e debole il manifatturiero, soprattutto nell’economia tedesca. Gliindicatori statunitensi invece hanno denotato un leggero rallentamento dell’economia americana, con il settore manifatturiero sceso sotto i 50 punti.
Lato mercati, l’azionario è risultato in recupero, sospinto anche da ottime trimestrali dei titoli tech, quali Google e Microsoft. Wall Street ha visto infatti salire l’S&P500 di 3 punti e il Nasdaq di 4 punti. Le più contenute, ma comunque buone, le performance delle borse europee con l’indice Eurostoxx 50 a +1.80%.
Sul fronte obbligazionario, i tassi governativi, nel corso della settimana, sono marginalmente saliti, di 4 bps in decennale americano (al 4.67%) e di 7 bps il bund di pari durata (al 2.57%).
Infine, il cambio eurodollaro si conferma sotto l’1.07, a 1.0963.
Per quanto riguarda le nostre linee di gestione, sicuramente quelle di natura prevalentemente azionaria hanno tratto buoni spunti dalla settimana positiva sui mercati. Stabili invece quelle obbligazionarie.