Markets

Monetary Policy

Lunedì

Al rientro dal week end, lo spoglio elettorale ha mostrato come al primo turno delle elezioni francesi, il partito di destra Rassemblement National di Le Pen abbia ottenuto il 34% dei voti, seguito dal Nuovo Fronte Popolare di sinistra (29%) e dal blocco centrista di Macron (21%). A fronte di tali risultati, i listini europei hanno sin dai primi scambi virato al rialzo, con Parigi (+1.10%) e Piazza Affari (+1.70%) maglie rose trainate dal comparto bancario. Sicuramente, la diminuzione, nonostante i risultati, della probabilità di una maggioranza assoluta per il partito di Le Pen ha favorito i listini e sostenuto anche l’euro, con il cambio contro dollaro tornato sopra l’1.07. Oltreoceano, positivo l’inizio di settimana di Wall Street con overperformance del tech (Nasdaq +0.66%; S&P500 +0.27%).

Martedì

Nel corso della mattinata, la lettura dell’indice dei prezzi al consumo dell’eurozona di giugno non ha riservato sorprese, con un incremento, su base mensile, del 2.5%. Nel pomeriggio i JOLTS Job Openings di maggio sono saliti a 8.14 milioni dai rivisti 7.91, oltre le previsioni di 7.94 milioni. Oltre ai dati macro, è intervenuto a Sintra il presidente Powell, il quale ha affermato e riconosciuto ottimi progressi in merito al rientro dal percorso inflattivo. Lato mercati, le dichiarazioni tutto sommato accomodanti del capo della Fed, hanno fornito buoni spunti per Wall Street con il tech di nuovo sugli scudi (Nasdaq +1%; S&P500 +0.60%). Dopo i buoni progressi di ieri, ritracciano invece i listini del Vecchio Continente (Eurostoxx -0.45%).

Mercoledì

Giornata ancora ricca di dati macroeconomici. Nella mattinata, la lettura dei pmi servizi finali di giugno della zona euro è stata complessivamente positiva, con il dato aggregato oltre le attese a 52.8 punti. L’ISM servizi statunitense di giugno è invece letteralmente crollato sui minimi di quattro anni a 48.8, contro una previsione di 52.5, dal precedente 53.8. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il rapporto ADP ha evidenziato a giugno un aumento di 150mila occupati, al di sotto degli attesi 160mila. Sui dati deboli, Wall Street ha comunque chiuso positiva (Nasdaq +0.85%; S&P500 +0.50%). Tonici anche i listini europei, con ritorni generalizzati attorno al punto percentuale. Sul fronte obbligazionario, in calo di 5-7 bps i tassi sui treasury.

Giovedì

Giornata caratterizzata dalla chiusura di Wall Street per la festività dell’Indipendence Day. In assenza di catalizzatori macro e con volumi ridotti, i listini europei terminano gli scambi sopra la parità (Eurostoxx 50 +0.45%).

Venerdì

Fine settimana in cui l’attenzione dei mercati è rivolta ai dati sul mercato del lavoro statunitense. Le buste paga non agricole del mese di giugno sono risultate 206mila, in calo dalle riviste 218mila del precedente mese, ma superiori al consenso di 190mila. Il tasso di disoccupazione del mese di giugno è invece salito al 4.1% dal 4.0%. Wall Street termina la settimana in verde (Nasdaq + 1%; S&P500 +0.55%), trainata dalle performance delle large capa come Meta (+5.85%) e Google (+2.60%). In marginale calo invece le Piazze Europee.

Monetary Policy

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana appena trascorsa è stata influenzata da diversi fattori, di natura sia politica che macroeconomica. In Francia, al primo turno di elezioni, il Rassemblement National di Le Pen ha ottenuto il maggior numero di voti, seguito dal Nuovo Fronte Popolare di sinistra e dal blocco centrista di Macron. Tuttavia, l’esito elettorale ha consegnato un Parlamento senza una maggioranza assoluta. Nessuna sorpresa invece per quanto riguarda le elezioni in Regno Unito, dove il partito laburista ha ottenuto una netta affermazione. Lato macroeconomico, complessivamente deboli i dati sul mercato del lavoro statunitensi: sotto le attese il rapporto ADP di giugno, mentre le buste paga non agricole, sebbene abbiano visto una creazione di lavoro maggiore del previsto, hanno subito una grossa revisione al ribasso nel precedente mese. Infine, in profondo calo l’ISM servizi statunitense, tornato in territorio di contrazione, sui minimi di quattro anni.

Per quanto riguarda i mercati azionari, positiva la settimana sia a Wall Street che per le piazze europee. Negli Stati Uniti si è assistito ad un’overperformance del tech, con il Nasdaq in progresso di oltre tre punti e mezzo; in rialzo invece di un paio di punti percentuali invece i listini del Vecchio Continente.

A livello obbligazionario, i tassi sui treasury sono calati, con il decennale che si trova ora al 4,28% (-12 bps). In evidente discesa anche il rendimento sul decennale italiano (-14 bps), ora a 3,90%, nuovamente sotto il 4%. Questo movimento ha comportato anche un accorciamento dello spread BTP-BUND, in area 135 punti.

In campo valutario, si apprezza la moneta unica sul biglietto verde, con il cambio eurodollaro a 1.084.

Le nostre linee di gestione hanno trovato buoni spunti dalla positiva settimana sui mercati, in particolare quelle a componente azionaria. Infatti la linea Chronos si trova sui massimi YTD.