Markets

Lunedì

Al rientro dal week end, l’evento principale è sicuramente il tentativo fallito di attentato a Trump durante un comizio elettorale tenutosi in Pennsylvania che ha comunque causato due vittime, tra le quali lo stesso attentatore. La prima seduta della settimana è quindi influenzata dall’importante newsflow del fine settimana e dal discorso di Powell il quale ha ribadito i buoni progressi riguardo il rientro dell’inflazione verso il target. Positiva Wall Street con nuovamente un’outperformance delle small caps (Nasdaq e S&P500 +0.30%; Russell +1.70%), mentre il movimento di steepening della curva americana (tassi a breve flat e tassi a lunga in rialzo di 5 bps) rivela come il mercato sconti un aumento delle probabilità di vittoria di Trump a seguito dell’attentato.  In una giornata priva di dati rilevanti, chiudono con diffusi ribassi attorno al punto percentuale i listini del Vecchio Continente.

Martedì

Dopo una prima seduta settimanale negativa, i listini europei mantengono un trend ribassista, con l’indice Eurostoxx 50 in calo dello 0.70%. Oltreoceano, le vendite al dettaglio di giugno hanno sorpreso positivamente con una variazione su base mensile nulla contro un’aspettativa di calo dello 0.3%. Fronte mercati, a Wall Street continua il rally delle small cap con il Russell 2000 +3.5% mentre flat il Nasdaq.

Mercoledì

Giornata ricca di appuntamenti macroeconomici. A mercati ancora chiusi, l’indice dei prezzi al consumo britannico è risultato superiore alle aspettative, con l’headline al 2% su base annuale (exp. 1.9%) e la core al 3.5% (exp. 3.4%). Alla vigilia della BCE, la lettura del Cpi finale di giugno dell’eurozona ha confermato il dato preliminare, con l’headline al 2.5% e la core al 2.9%. Negli Stati Uniti, la produzione industriale di giugno ha registrato un aumento dello 0.6%, superiore al consenso di 0.3%. Nonostante i dati macro, il driver di oggi è sicuramente la notizia di un possibile aumento delle restrizioni commerciali volute dagli USA alle vendite di chip in Cina. La notizia ha infatti depresso il sentiment sul comparto: il colosso europeo ASML ha ceduto il 10% causando anche, visto la rilevante contribution, un netto calo dell’Eurostoxx 50 (-1.15%). Pesante Wall Street, con il comparto tech a guidare le vendite (Nasdaq -2.90%; S&P500 -1.4%; Russell -1%).

Giovedì

E’ il giorno della riunione della Bce che, come da attese, ha lasciato invariati tutti e tre i tassi di riferimento dopo il taglio di 25 bps effettuato a giugno. Dallo statement non sono emerse sorprese in quanto i dati sugli sviluppi economici e su quelli inflattivi sono sostanzialmente in linea con lo scenario delineato a giugno. Lagarde ha inoltre confermato come la Bce mantenga un approccio basato sui dati. A fronte dell’appuntamento della BCE, i listini europei chiudono con cali attorno al mezzo punto percentuale; deboli anche i listini di Wall Street (S&P500 -0.78%; Nasdaq -0.48%).

Venerdì

Giornata caratterizzata da un crash globale, con ripercussioni su pagamenti e traffico aereo,  di un software di Microsoft, riconducibile al lancio di un aggiornamento difettoso da parte dell’azienda di cybersecurity Crowdstrike, che ha ceduto oltre l’11%. Le forti vendite su Crowdstrike hanno alimentato la risk aversion e contribuito al ribasso dei listini sia americani che europei con cali attorno al punto percentuale (Nasdaq -0.95%; S&P500-0.80%; Eurostoxx -0.85%).

Monetary Policy

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da diversi fattori, sia macroeconomici che politici. La riunione della Bce ha rispettato le attese, con tutti e tre i tassi di riferimento lasciati invariati dopo il taglio di 25 bps di giugno. Anche la guidance è stata di fatto confermata, ribadendo l’importanza di un approccio data dependent.

Lato mercati, l’incertezza legata all’agenda politica americana ha sicuramente concorso ad un aumento della volatilità con i mercati che scontano ora una crescente probabilità di vittoria di Trump e un atteggiamento più aggressivo su dazi e tariffe. Come se non bastasse, il collasso globale di alcuni sistemi informatici ha alimentato la risk aversion degli investitori. Wall Street ha chiuso la settimana con una netta underperformance del tech, in calo di quasi quattro punti percentuali. Bene invece le small cap, con il Russell 2000 a +1.70%. in forte calo anche i listini europei, con l’indice Eurostoxx 50 a -4.20%,

A livello obbligazionario, in marginale calo i rendimenti sui decennali governativi europei, con lo spread BTP-BUND sempre in area 130 punti.

Infine, il cambio eurodollaro scende sotto l’1.09 a 1.088.

Le nostre linee di gestione non hanno evidentemente beneficiato dalla negativa settimana sui mercati. Tuttavia, le linee a componente azionaria hanno consolidato i livelli nonostante i listini siano calati su scala globale. Stabili le linee obbligazionarie.